ECONOMIA DOMESTICA

A Natale tavola più ricca con il made in Piemonte

Per pranzi e cenoni delle festività le famiglie piemontesi hanno speso circa 1.185 milioni scegliendo in prevalenza prodotti locali. Un settore che non conosce crisi, grazie alle oltre 6mila imprese artigiane del food and drink della regione. Studio di Confartigianato

Natale a tavola, secondo tradizione. Hanno speso circa 1.185 milioni di euro le famiglie piemontesi per acquistare prodotti alimentari e bevande: pane, pasta, carni, salumi, formaggi, verdure, ortaggi, frutta e, soprattutto, dolci e vini, distillati e bevande, tutti prodotti dell’immenso “giacimento” della food economy della regione che, in particolare sotto le festività di fine anno, registra sostanziose crescite di produzione e vendite.

Un settore, quello dell’agroalimentare, rappresentato in Piemonte da 6.459 imprese artigiane che danno lavoro a 12.366 addetti, con un’offerta enogastronomica di 23 prodotti Dop, Igp e Stg, ben 342 “tradizionali”, in lieve calo rispetto allo scorso anno (- 1,7% equivalenti a 109 imprese in meno). Gli addetti artigiani dell’agroalimentare sono 12.366, il 32,9% del totale di tutte le realtà del settore (37.610 lavoratori). Secondo la distribuzione provinciale, 5.044 addetti artigiani si trovano a Torino, 3.336 a Cuneo 1.231 ad Alessandria, 907 ad Asti, 535 a Novara, 485 a Biella, 425 nel Verbano-Cusio-Ossola, 403 a Vercelli.

“Se il comparto agroalimentare non conosce crisi – spiega Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte nel presentare un dossier specifico sul comparto – lo dobbiamo alle oltre 6mila imprese artigiane del settore food and drink che lavorano in Piemonte. Ma ricordiamo che i nostri cibi vanno forte anche sulla tavole di tutto il mondo. Un patrimonio economico e di tradizione culturale che va costantemente difeso e valorizzato, anche con l’acquisto dei prodotti piemontesi. Il sostegno al food locale deve passare con il consumo dei prodotti artigianali tipicamente piemontesi nel mese di dicembre dove la spesa delle famiglie è superiore rispetto al consumo medio mensile. È un gesto che fa bene sia alla nostra economia, alle aziende e ai lavoratori dell’indotto, che alla nostra salute”.

Confartigianato, nello studio realizzato su dati Istat, Unioncamere e ministero, ha stimato una spesa delle famiglie piemontesi in prodotti alimentari e bevande di 1.185 milioni di euro, più alta di 189 milioni rispetto al consumo medio mensile. Inoltre, considerato come nella nostra regione una fetta consistente della spesa alimentare sia intercettabile dalle imprese artigiane, si stima che in Piemonte verranno spesi circa 530 milioni di euro per prodotti da forno, salumi, latticini, formaggi, olio di oliva, dolci, gelati, condimenti e alcolici prodotti da artigiani.

Infatti, le festività di fine anno modificano notevolmente le abitudini di spesa anche dei consumatori. A dicembre il 95,3% della spesa in prodotti alimentari e bevande delle famiglie è costituita da prodotti alimentari e bevande analcoliche e per il restante 4,7% da bevande alcoliche. In particolare i prodotti più acquistati sono formaggi e latticini con una quota del 6,1% sul totale della spesa in prodotti alimentari e bevande, salumi con il 4,9%, pane con il 4,6% e altri prodotti di panetteria e pasticceria (tra cui rientrano in particolare i dolci da ricorrenza) con il 4,3%, prodotti in cui l’artigianalità rappresenta un importante fattore di qualità.

A livello provinciale si stima una spesa in prodotti alimentari e bevande di 622 milioni di euro in acquisti a Torino (278 di prodotti artigianali), 153 milioni a Cuneo (68), Alessandria 118 milioni (53), Novara 97 milioni (43), Asti 57 milioni (25), Biella 48 milioni (22), Vercelli 46 milioni (21), Vco 44 milioni (20).

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