REGIONE

Preioni assessore, Lanzo capogruppo: mosse della Lega per il "rimpastino"

Molinari pronto a offrire presidenza dell'Atc Nord e adeguata compensazione nel sottogoverno a Fratelli d'Italia in cambio del posto in giunta che fu di Rosso. Un piano per dare una guida alla pattuglia salviniana in Consiglio e sedare le fibrillazioni dei novaresi

Un rimpasto la cui ricetta potrebbe cambiare e una Lega dove lievitano tensioni e incomprensioni destinate probabilmente a trovare una soluzione anche proprio in quei cambiamenti che Alberto Cirio si accinge a fare nella sua squadra di governo.

Si ingarbuglia ulteriormente il “ritocchino” alla giunta imposto dopo le dimissioni dell’ex assessore di Fratelli d’Italia Roberto Rosso, con il clima non certo idilliaco che pervade da giorni l’azionista di maggioranza e in particolare la sua componente novarese. Nel Carroccio i sobbalzi sono stati e rimangono evidenti, come dimostrano le dimissioni da vicecapogruppo, rassegnate in gran segreto da Riccardo Lanzo, ma rese note l’altro giorno dallo Spiffero e ancora ammantate dal mistero sulla loro reale natura:  provocazione e forzatura, oppure presa di cappello del consigliere? Una cosa è certa, nonostante i tentativi di rubricare la vicenda a una tempesta nel bicchiere, le acque restano piuttosto agitate. Se la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata la designazione di Federico Perugini, conterraneo e compagno di partito di Lanzo, alla vicepresidenza della commissione Antimafia, altre gocce ancor più pesanti l’hanno preceduta e continuano a far sentire il loro effetto.

La nomina di Perugini, lontano dal cerchio magico leghista sotto la cupola di San Gaudenzio, è stata recepita come un affronto, ma in fondo è cosa marginale rispetto a una questione scottante che riguarda sempre Novara sebbene abbia origini nella Granda. È, infatti, il cuneese Luigi Icardi che dal suo posto di comando della Sanità continua a essere motivo di irritazione per la Lega novarese, incominciando dal sindaco Alessandro Canelli per arrivare, varcando i confini, fino al vertice regionale del partito.

La questione è sempre quella della Città della Salute il cui iter continua a essere in attesa della legge regionale a garanzia del canone del partenariato pubblico-privato richiesta dal ministero, portata ormai settimane addietro in giunta, ma ancora ferma in quarta commissione. Lunedì molti si aspettavano che si aprisse la discussione del testo dando quell’accelerazione ripetutamente richiesta e di fatto mai arrivata per eliminare anche l’ultimo ostacolo sulla strada per la realizzazione del grande polo sanitario. Invece, tra la sorpresa non certo positiva, il disegno di legge numerato con la cifra 62 nell’elenco è stato sostituito nei lavori della commissione dal 64 cui corrisponde il testo-bandiera dell’assessore Chiara Caucino, il cosiddetto “Allontanamenti zero”. C’è chi racconta che questo anomalo sorpasso, che ha lasciato ancora una volta ferma la Città della salute, sia frutto di una richiesta di Icardi al presidente della commissione Alessandro Stecco. Solo una galanteria nei confronti della collega? Certamente la cosa non è andata giù ai novaresi. Alla loro comprensibile irritazione si sarebbe unito il crescente nervosismo di Riccardo Molinari, stufo di dover parare in pubblico le uscite, spesso estemporanee, del suo assessore alla Sanità e, all’interno del partito, spegnere i focolai attizzati dal suo comportamento. Anche a fronte di questo ennesimo allungamento del brodo nella cucina di corso Regina Margherita sulla Città della Salute, Lanzo – consultatosi con il gruppo di Novara – avrebbe deciso di scrivere quelle due righe per rimettere l’incarico assunto da poche settimane.

In questo quadro si inserisce quello che Cirio non vuole chiamare rimpasto anche se tale, in fondo, sarà. Ormai dato per scontato lo scambio di competenze tra i due leghisti, Marco Protopapa e Fabio Carosso con l’Agricoltura che dal primo passa al secondo e viceversa con l’Urbanistica e la Programmazione territoriale, il nodo potrebbe stare nella sostituzione di Rosso e quindi con l’affidamento della poltrona di Fratelli d’Italia rimasta vuota in giunta.

L’ipotesi più accreditata resta quella della promozione da capogruppo ad assessore di Maurizio Marrone con l’affidamento della delega alla Cultura che verrebbe ceduta dalla leghista Vittoria Poggio. Eppure, proprio le tensioni interne alla Lega, starebbero portando a una sorta di ulteriore riflessione nella dirigenza del partito di maggioranza. Molinari, si dice, sarebbe tentato dal proporre al partito di Giorgia Meloni una soluzione che consentirebbe alla coalizione di non privarsi di un elemento di primissimo piano e consolidata esperienza nei lavori d’aula come Marrone e, nel contempo, di sedare i malumori novaresi. Il tutto corroborato da una sostanziosa contropartita in termini di sottogoverno. A partire dalla presidenza dell’Atc del Piemonte Nord, lasciando in maniera definitiva quel ruolo a Luigi Songa, segretario di FdI per il Vco, non limitandolo all’interim di un anno in attesa dell’insediamento del leghista Marco Marchioni, bloccato dall’incompatibilità. Altre poltrone, insomma, si renderebbero poi disponibili per altri Fratelli.  

In cambio la Lega porterebbe in giunta l’attuale capogruppo Alberto Preioni, affidandogli la competenza della Montagna e magari altre deleghe non troppo pesanti, liberando il posto di capogruppo che sarebbe affidato proprio a Lanzo. Giudicata “imbarazzante”, quando non disastrosa, la conduzione del gruppo, molti ritengono che Preioni farebbe meno danni nell’occuparsi di una materia che, in fondo, conosce bene da “ragazzo di montagna” come ama descriversi.

Difficile dire se Fratelli d’Italia accetterà di ridurre la sua presenza in giunta pur mantenendo una sorta di leadership in aula e riterrà adeguate le compensazioni che verranno offerte. Ad oggi sono solo ragionamenti in casa leghista dei quali, qualora prendessero  corpo, sarà ovviamente investito il governatore cui spettano le nomine di quel rimpasto che potrebbe contenere la ricetta per impedire che nella Lega tensioni e scazzi lievitino ulteriormente.

print_icon