Sardine: a Torino incontro aperto da ricordo Regeni

Un ricordo di Giulio Regeni ha aperto l'incontro delle Sardine piemontesi questo pomeriggio al teatro Erba di Torino. Dopo il saluto introduttivo del portavoce torinese Mattia Angeleri, ha preso la parola uno degli organizzatori locali del movimento, Alessandro Rocca. "Oggi siamo tutti Giulio", ha detto ricordando che proprio oggi ricorre il quarto anniversario del rapimento del ricercatore friulano ucciso in Egitto. "Quattro anni fa - ha sottolineato - Giulio è scomparso, e oggi ancora non si hanno le risposte su quello che è successo. Per questo - ha annunciato - anche noi ci saremo questa sera in piazza Castello, a Torino, dove, come in molte altre città italiane, si accenderanno migliaia di luci alle 19.41, ora in cui Giulio ha inviato il suo ultimo sms". All'incontro delle Sardine torinesi partecipano alcuni ospiti, tra cui il giurista Gustavo Zagrebelsky, suor Giuliana Galli, ex consigliere della Compagnia di San Paolo e per vent'anni coordinatrice del volontariato della Piccola Casa della Divina Provvidenza, al Cottolengo di Torino. C'è anche Margherita Fumero, attrice teatrale e televisiva, tra le Sardine piemontesi riunite al teatro Erba di Torino per proseguire con "una pubblica riflessione" il percorso avviato lo scorso dicembre con una grande manifestazione in piazza Castello. "Sono qui perché le sardine mi hanno commosso - ha detto Fumero portando il suo saluto dal palco - sono una sessantottina e rivedo in voi la stessa voglia di cambiare il mondo che avevamo noi. Vi passiamo il testimone, portate avanti la nostra lotta". "Questi ragazzi hanno risvegliato l'inerzia di una società che dormicchiava, che mugugnava, che era rancorosa, non trovava niente di buono e in alcuni casi andava avanti a fare esternazioni molto violente, seminando rancore". Così suor Giuliana Galli, presidente della onlus Mamre, ex consigliere d'amministrazione della fondazione Compagnia di San Paolo, per vent'anni coordinatrice del volontariato alla Piccola Casa della Divina Provvidenza, a margine dell'incontro delle Sardine piemontesi oggi a Torino. "A un tratto - ha detto suor Giuliana - questi ragazzi si sono svegliati, e hanno detto 'forse c'è qualcosa di diverso da fare, un altro modo di comunicare, oltre le bandiere'. Hanno aggiunto 'contro Salvini', io mi astengo da questo 'contro', però sono totalmente per un linguaggio buono, secondo il vecchio stile dell'uomo buono che parla bene, e parlare bene vuol dire relazionarsi bene e seminare armonia nella società". Alla domanda, ricorrente, se le Sardine entreranno in politica, suor Giuliana Galli risponde: "vedranno loro cosa fare, perché se vogliono essere un corpo intermedio, a un certo punto i corpi intermedi si danno una forma. Per entrare in dialogo con chi governa devono trovarsi una identità e diventare una forza coesa. Si tratta di una forza sociale molto importante che credo darà alla società un grande apporto, ed è quello di cui abbiamo bisogno". "Mi auguro che le Sardine non sentano il richiamo partitico, questo mi sembra da escludere oggi, ma il rischio sta nel fatto che questi movimenti si corrompono, si spengono: abbiamo avuto vari esempi". Così il giurista Gustavo Zagrebelsky, a margine dell'incontro delle Sardine piemontesi. "Quando qualche esponente di questi movimenti pensa di candidarsi alle elezioni - ha detto Zagrebelsky ai giornalisti - quello è il momento in cui si perde la propria identità. Tutti noi siamo stati colpiti da questo fenomeno imprevisto. Mi auguro che questo movimento crei consapevolezza, una consapevolezza civica, civile, da cittadini, poi ciascuna Sardina si orienterà poi come riterrà". "Se i partiti pensano di attrarre, di fare di questo movimento una sorta di costola del proprio partito - ha aggiunto Zagrebelsky - secondo me in questo c'è un pericolo. C'è il pericolo della perdita di identità e di perdita di rilievo civile. Un movimento di questo genere ha bisogno di avere dei punti di riferimento ideali, dal basso". "Per avere poi una influenza - ha rimarcato - occorre che ci si strutturi in qualche modo, per essere presenti nei tanti luoghi dove si forma o si deforma l'opinione pubblica, il tessuto civile, a cominciare dalla scuola, dai rapporti familiari e sociali di ogni genere c'è bisogno di una fase di bonifica sociale, prima che politica". "Questo invito mi ha fatto scoprire la sardina che è in me e in tutti noi, anche quelli che non lo sanno", ha detto Zagrebelsky aprendo il suo intervento all'incontro delle sardine torinesi riunite al teatro Erba. "Forse il nostro compito - ha aggiunto - è quello di risvegliare tutte le sardine che come me non sapevano di esserlo. Uno  dei compiti delle sardine dovrebbe essere quello di far scoprire in tutti le sardine  nascoste,  renderli consapevoli", ha ribadito.  "Quel gesto, che fa un certo ribrezzo, che ha fatto un leader politico andando a suonare un citofono, è molto simile a quello che accadde in Germania nella tragica notte dei cristalli, quando gente comune e non un leader politico era stata incitata ad andare nei luoghi dove vivevano e lavoravano gli ebrei per stanarli e metterli alla gogna". Lo ha affermato il giurista Gustavo Zagrebelsky, intervenendo oggi a Torino all'incontro delle Sardine. "La crisi del nostro tempo non è Salvini - ha aggiunto - Salvini è un prodotto.Il problema è che tanti nostri concittadini sono partecipi della visione del mondo che si ricosnce in lui. Se non ci fosse Salvini, ne emergerebbe un altro, magari peggiore. Per questo, sarebbe un errore concentrare tutte le nostre energie nel contestare Salvini. Il nostro lavoro dovrebbe essere concentrato in una bonifica sociale, partendo cioé dal basso. Nessuna democrazia può esistere in una società malata, dove ci sono troppe diseguaglianze".

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