OCCUPAZIONE

Mahle, revocati i licenziamenti

La multinazionale tedesca accetta la richiesta del Governo al tavolo di crisi del Mise, ma non recede dalla volontà di vendere. Adesso parte una fase negoziale con la nomina di un advisor. Cassa integrazione per i lavoratori

Grande sospiro di sollievo per i lavoratori della Mahle. L’azienda dell’automotive che occupa oltre 450 di addetti negli stabilimenti di Saluzzo e La Loggia ha revocato i licenziamenti. La decisione della multinazionale tedesca è arrivata, dopo forti pressioni nel Governo e la richiesta della Regione rappresentata dall’assessore Elena Chiorino, nel corso del tavolo di crisi di questa mattina al ministero dello Sviluppo Economico, presenti la sottosegretaria Alessandra Todde e il vicecapo di gabinetto Giorgio Sorial.

I rappresentanti dell’azienda hanno, comunque, confermato l’intenzione di vendere, ma di fronte alla richiesta del Governo di ritirare i licenziamenti in attesa di verificare un’eventuale procedura legata agli ammortizzatori sociali, hanno deciso di annullare i provvedimenti che avrebbero lasciato a casa i dipendenti dei due stabilimenti piemontesi. “Non accetteremo altra soluzione che non sia la revoca del licenziamento, per consentire il tempo necessario al salvataggio degli stabilimenti di La Loggia e Saluzzo” aveva avvertito il presidente della Regione Alberto Cirio, nei giorni scorsi lasciando aperta la strada a diverse soluzioni, purché salvaguardino l’occupazione: “Che si tratti di una riconversione, ipotesi per cui chiediamo all’azienda di chiarire quanto questa possibilità sia fondata, o di qualunque altra via percorribile”.

L’accordo prevede il passaggio per una cassa integrazione per cessazione e reindustrializzazione, che verrà affiancato da una forte azione della Regione, che metterà in campo tutte le politiche attive a disposizione ed eventuali incentivi alle imprese che si proporranno per rilevare i siti.

La strada per evitare un'ulteriore crisi occupazionale era molto stretta, ma alla fine il rischio è stato sventato: “L’azienda ritirerà i licenziamenti e si aprirà una fase negoziale, con la nomina di un advisor, per discutere con i sindacati del futuro dell'azienda, compresa la sua possibile reindustrializzazione attraverso dei periodi di cassa integrazione – spiega la deputata piemontese del Pd Chiara Gribaudo presente al Mise –. Il prossimo appuntamento è in Regione il 7 febbraio”. Per la parlamentare dem “il Governo ha dimostrato serietà nella gestione di questa crisi, ora tutte le parti, compresa la Regione, devono impegnarsi al massimo in questo percorso”.

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