COMUNE DI TORINO

Zuffa M5s anche sul mangiabottiglie
 

Basta una innocua mozione dei Moderati, ispirata peraltro da un provvedimento adottato a Roma dalla sindaca Raggi, per mandare in agitazione i grillini torinesi. Magliano: "Atteggiamenti ideologici che tengono ferma l'azione amministrativa"

Basta una bottiglietta di plastica per dividere i Cinquestelle a Torino. E così una mozione all’apparenza innocua e “per nulla provocatoria”, come quella presentata questa mattina nelle commissioni congiunte Trasporti e Ambiente dal capogruppo dei Moderati Silvio Magliano, è in grado di aprire una faglia nella maggioranza che sostiene Chiara Appendino. Il documento, peraltro ispirato a un’analoga iniziativa intrapresa dalla sindaca Virginia Raggi a Roma, prevede l’installazione di speciali dispositivi mangiabottiglie nelle stazioni della metropolitana in cui i cittadini possano gettare imballi di plastica, finché, raggiunto un numero stabilito di conferimenti, viene emesso un ticket gratuito per i mezzi pubblici.

Nella Capitale, per esempio, ogni 30 bottigliette di plastica portate alle macchinette installate in tre stazioni della metro si ottiene un biglietto. A settembre 2019, il primo bilancio parlava di 350mila bottiglie conferite in poco più di 6 settimane, 11.600 biglietti Atac “guadagnati” dai romani ricicloni. Un'idea di successo almeno a giudicare da questi numeri.

“Un incentivo a raccogliere la plastica, tenere la città più pulita e sensibilizzare le persone alla raccolta differenziata” spiega Magliano che ottiene subito l’approvazione del Partito democratico. Ma è il Movimento 5 stelle ad andare in fibrillazione: se la vicepresidente della Sala Rossa Viviana Ferrero, infatti, plaude entusiasta all’iniziativa, l’ex capogruppo Chiara Giacosa erge barricate ideologiche: “Noi siamo plastic free, non voterò mai un documento di questo tipo”. Il presidente della commissione Ambiente Federico Mensio ha provato a prendere tempo, l’assessore Alberto Unia era visibilmente in imbarazzo. Risultato: la mozione resta congelata in attesa che, anche su questo, i grillini trovino  una visione comune.

print_icon