GLORIE NOSTRANE

Remmert alla corte di Cirio

L'imprenditore e manager, già vice di Chiamparino in Compagnia di San Paolo, ingaggiato come consulente del governatore della Regione. Si occuperà (a titolo gratuito) delle grandi derivazioni idroelettriche

Uscito dalla porta Luca Remmert rientra dal portone in Regione Piemonte. L’imprenditore, già vicepresidente e poi presidente della Compagnia di San Paolo, prendendo le redini dell’amico Sergio Chiamparino nel frattempo diventato governatore, e infine al vertice di Finpiemonte Partecipazioni durante l’ultima legislatura di centrosinistra, fu tra i primi a presentare le dimissioni quando Alberto Cirio salì a suon di voti al piano nobile di piazza Castello. Un gesto considerato dal neo presidente di grande sensibilità istituzionale, al punto che da quel momento tra i due scoccò la classica scintilla. Qualche telefonata, consigli sussurrati in modo discreto fino all’arruolamento odierno. Con delibera di giunta Remmert è stato investito di un incarico fiduciario, da svolgere a titolo gratuito, “a elevato contenuto professionale”, come si legge nel dispositivo, per seguire la questione relativa alle grandi derivazioni idroelettriche. Lavorerà a stretto contatto con l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati, ma risponderà direttamente al presidente.

Secondo la norma nazionale, infatti, entro il 31 marzo la Regione deve dotarsi di una legge che regoli le 66 concessioni in vigore oggi in Piemonte, in gran parte concentrate tra le province del Vco e in misura minore in quelle di Cuneo e Torino. Si tratta della gestione di quei bacini idrici utilizzati per la creazione di energia idroelettrica che poi viene distribuita attraverso la rete. Remmert, d’altronde, aveva già avviato una ricognizione sullo stato di dighe e invasi quando ancora sedeva al vertice di Finpiemonte Partecipazioni e, inoltre, da tempo si occupa di dedica alle energie rinnovabili. Nella sua azienda agricola, La Bellotta, ha realizzato un impianto a biogas. Fino a pochi mesi fa era anche attivo nel consorzio Monviso Agroenergia dove siede nel board, tra gli altri, pure la moglie del deputato dem Davide Gariglio, Federica Galleano.

Anche con l’ausilio di Remmert, la Regione dovrà decidere se rinnovare le concessioni così come sono oppure affidarle a una società pubblica o infine, e questa sembra la scelta a oggi prevalente, costituire una società pubblico-privata in grado di attrarre risorse fresche per rinnovare impianti e dighe, che per la loro vetustà in gran necessitano di investimenti e ristrutturazioni.

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