CAMPANILE SERA

Giallo a Palazzo Rosso, c'è un sindaco "ombra"

Con il primo cittadino di Alessandria, il leghista Cuttica, convalescente a casa, in Comune le redini del potere sono in mano al capo di gabinetto Zaccone. L'ex assessore del centrodestra convertito ai dem ha avviato strane "consultazioni" con i partiti. Punta alla successione?

“Manco fossimo al Quirinale”. Eh sì, ci scappa pure la battuta neppur troppo fuori luogo, tra lo stupore e l’irritazione, di fronte all’inusuale invito rivolto ai gruppi consiliari dal capo di gabinetto del sindaco di Alessandria per una serie di incontri che, nel Pd, seguendo la metafora del Colle sono già stati ribattezzati “consultazioni”.

Il frainteso può essere dietro l’angolo e il sospetto far diventare l’ombra di un gatto una tigre sul muro, ma la sortita di Antonello Paolo Zaccone, direttore delle Risorse Finanziarie nominato a inizio anno dal primo cittadino, il leghista Gianfranco Cuttica, suo capo di gabinetto, sommuove i banchi dell’opposizione di centrosinistra e anima la curiosità tra quelli un po’ basìti dei Cinquestelle. Come fa notare chi naviga da molti anni le acque della politica municipale, è a dir poco inusuale che il principale collaboratore politico del sindaco, non solo continui a svolgere (sia pure ad interim) il ruolo di ragioniere capo, ma soprattutto “convochi” le forze politiche con un calendario di incontri che oggettivamente non può non richiamare il rito quirinalizio post elettorale o in tempi di crisi.

“Siamo curiosi di conoscere la ragione di questo incontro”, ammette Michelangelo Serra che fu candidato sindaco del M5s nel 2017 quando il centrodestra, sconfiggendo l’uscente Rita Rossa, tornò alla guida della città con il leghista Cuttica che prese come capo di gabinetto il compagno di partito e segretario cittadino Roberto Molina, oggi in rampa di lancio verso la presidenza di Finpiemonte dopo aver lasciato qualche mese fa il suo ufficio a Palazzo Rosso. Al suo posto Cuttica nomina Zaccone, dirigente di lungo corso con un esordio, ormai anni fa, come assessore dell’allora giunta di centrodestra con il sindaco Piercarlo Fabbio. Carriera proseguita ai vertici del Comune, per il dirigente, anche con l’arrivo nel 2012 del centrosinistra e del Pd cui è, almeno fino allo scorso anno, dato molto vicino. Adesso sono proprio i dem a non nascondere stupore e un po’ di irritazione di fronte a quella richiesta di incontrare il gruppo, fissando anche la composizione della delegazione a due consiglieri, senza sapere la ragione.

E, non di meno, come si fa notare in un periodo in cui il sindaco non può essere presente a Palazzo Rosso, costretto a una forse non brevissima convalescenza dopo un ricovero attorno al quale si sono intrecciate le voci più diverse e più campate per aria, ma anche ipotesi – prontamente smentite dai vertici della Lega – di una possibile fine anticipata del suo mandato. Un'eventualità che, pur esclusa, non ha mancato di aleggiare in alcuni ambienti politici, anche per quello che viene visto come un iperattivismo, un po' debordante, nonché fuori dagli schemi codificati da parte dell'alto dirigente di Palazzo Rosso.

Resta, insomma, tutta da decifrare quell’iniziativa assunta dal capo di gabinetto, quell’invito-convocazione la cui risposta da parte del Pd, così come dei consiglieri eletti nella lista di Rita Rossa, è subordinata a una discussione interna al gruppo e al partito stesso. A poco sembra valere, nel ragionamento dei dem, che le “consultazioni” comprendano anche le forze della maggioranza del centrodestra. Qualcuno ha fatto notare che se si trattasse di una semplice presentazione nel suo nuovo ruolo, l’ancora direttore delle risorse finanziarie, potrebbe sbrigare la faccenda con una lettera di poche righe o un incontro collegiale con tutte i partiti presenti in Consiglio e, magari, con brindisi finale. Invece quel calendario di incontri e, ancor più, l'aggiunta della richiesta di presentarsi in due per ogni gruppo a qualcuno ha fatto saltare la mosca al naso. E a qualcun altro, la concomitante assenza forzata del sindaco, ha messo una pulce nell’orecchio.

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