SONDAGGIO

Covid, i piemontesi bocciano Cirio

Il 73% dei cittadini si dichiara poco o per nulla soddisfatto della gestione dell'emergenza nella regione. Plebiscito per lo sceriffo campano De Luca. Promossi Zaia (Veneto) e Bonaccini (Emilia-Romagna). Male anche Fontana in Lombardia. La rilevazione Winpoll

I piemontesi bocciano la Regione nella gestione dell’emergenza coronavirus. Per l’esattezza il 34% si dice per nulla soddisfatto, il 39% poco soddisfatto. Solo per il 4% il lavoro svolto dall’assessorato, dall’Unità di Crisi con il Comitato tecnico-scientifico e tutta la catena di comando, risulta molto soddisfacente, mentre il restante 23% dichiara di essere abbastanza soddisfatto, rispondendo al sondaggio Winpoll per Il Sole 24 ore ed elaborato dal sociologo Roberto D'Alimonte.

Un dato che, insieme ad altri rilevati sul comportamento delle Regioni (ma anche del Governo) rispetto alla gestione dell'epidemia Covid, porta a stilare una classifica dei presidenti delle Regioni maggiormente colpite con la conferma del vasto apprezzamento riservato al governatore del Veneto Luca Zaia, il cui lavoro vale la soddisfazione dell’86% del campione e la non sorprendente bocciatura di Alberto Cirio cui resta la magra consolazione di stare dietro alla lavagna in compagnia del lombardo Attilio Fontana, il quale rimedia il pollice verso del 54% dei corregionali: risultato magro, seppur meno cocente rispetto a quel 73% di insoddisfatti piemontesi.

Promosso Stefano Bonaccini, che ottiene l'apprezzamento del 63% degli emiliano-romagnoli, mentre in Toscana prevalgono gli insoddisfatti nei confronti dell’amministrazione guidata da Enrico Rossi (56% e 44%). Un plebiscito travolge, infine, lo sceriffo campano Vincenzo De Luca che incassa il 45% di coloro che si dicono molto soddisfatti e il 34 degli abbastanza soddisfatti. Un buon viatico verso una campagna elettorale che fino a poche settimane orsono appariva in salita. 

A balzare agli occhi, con l’effetto di un pugno, per il governo piemontese è soprattutto quel 34% che boccia senza appello il lavoro fatto (o non fatto) fino ad oggi. Ritardi, assenza di una linea chiara, un atteggiamento troppo e troppo a lungo assunto come a seguito delle non fortunate scelte lombarde, una gestione macchinosa e non di rado supponente da parte dell’Unità di Crisi cui continuano a fare da contraltare falle nel sistema e una confusione crescente: questo e altro ancora non avrebbe certo potuto lasciar immaginare un giudizio diverso dai piemontesi che pur apprezzando i sacrifici del personale in prima linea hanno compreso come il punto debole sia proprio là dove si dovrebbe decidere e far funzionare al meglio la macchina.

Lo si evince da un dato ulteriore: alla domanda se nella diffusione del virus abbiano pesato errori di gestione, il 41 per cento dei piemontesi ha risposto di sì. E il dato arriva da una regione che a parità circa di popolazione conta il doppio dei decessi rispetto al Veneto dove la risposta alla stessa domanda registra il 50%, che tuttavia va letto come apprezzamento all’opera del governo locale anche in virtù di quella cifra delle vittime e alla decisa riduzione dei contagi.

E proprio ancora dal collega veneto, Cirio (e non solo lui) riceve una lezione davvero pesante: l’elenco dei politici più apprezzati durante questa crisi si apre proprio con Zaia (46%) che precede il premier Giuseppe Conte (35%), il Capo dello Stato Sergio Mattarella (32%) e dove il secondo dei governatori in classifica è Bonaccini (23%) che superando pure Matteo Salvini, si piazza prima di De Luca e Fontana. Cirio non pervenuto.

“È evidente che Zaia è riuscito a sfruttare l'emergenza sanitaria molto meglio del leader del suo partito e senza ricorrere all'Europa come capro espiatorio dei mali italiani. – osserva D’Alimonte - Non è un mistero che Zaia abbia ambizioni nazionali e che all'interno della Lega sia un esponente della corrente moderata. Il suo successo in questa congiuntura lo sta proiettando al di fuori dei confini della sua regione. Nei mesi scorsi Salvini ha scoperto di avere in Giorgia Meloni una concorrente temibile all'interno del suo schieramento. Adesso ha un rivale all'interno del suo stesso partito”. In Piemonte, invece, proprio la Lega che ha in mano la Sanità, con l’assessore Luigi Icardi, accusa quelle pesanti critiche registrate dal sondaggio, ma non certo ad oggi ignote, che se hanno come bersaglio e simbolo il governatore non possono certo manlevare da responsabilità l’azionista di maggioranza della coalizione. 

Qui il sondaggio completo

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