FASE 2

Torino diventa distretto turistico

Un'area a burocrazia zero e più risorse per progetti pilota. Il piano di Cirio e Appendino. Intanto la ripresa dopo l'emergenza Covid si preannuncia lenta: a maggio ha riaperto un albergo su tre

Torino diventerà un distretto turistico. Almeno questo è l’intento di Alberto Cirio che ieri, assieme all’assessore competente Vittoria Poggio, sul tema ha incontrato in Regione il prefetto Claudio Palomba, la sindaca Chiara Appendino e i rappresentanti della Camera di commercio e delle associazioni di categoria.

Riconosciuti dal Mibact come strumento per potenziare la valorizzazione dei territori, tra i vantaggi offerti dai Distretti turistici c’è la possibilità di creare un’area a burocrazia zero e ottenere più risorse per progetti pilota. “Il Distretto turistico è una opportunità per presentarci al ministero con un’unica regia territoriale, pubblica e privata, e candidarci a realizzare progetti pilota a livello nazionale – hanno sottolineato il presidente Cirio e l’assessore Poggio – ma anche per ottenere agevolazioni fiscali e burocratiche per le nostre imprese. Meno burocrazia e più risorse, sono due elementi prioritari, oggi più che mai, per aiutare il nostro sistema turistico a ripartire dopo l’emergenza Covid. Nei prossimi giorni convocheremo una conferenza dei servizi con l’obiettivo di arrivare alla sua costituzione entro l’estate”.

Sul comparto turistico il capoluogo piemontese punta da anni per la sua conversione da città industriale, ma che, con la crisi provocata dall’emergenza Covid, ha subito un colpo durissimo. Solo a maggio c’è stata una lieve ripresa grazie alla fine del lockdown, come dimostrano le stime di Federalberghi, secondo cui la percentuale di occupazione delle camere nelle strutture ricettive di Torino che hanno ripreso l’attività (circa una su tre) si è attestata al 20 per cento ma le previsioni per giugno, luglio e agosto rivelano percentuali inferiori al 15% con forti incertezze anche per settembre”. Insomma, la ripresa rischia di essere lenta, almeno a giudicare da questi dati e dal fatto che per Torino l’estate è bassa stagione. Di qui l’idea di iniziare un percorso per rilanciare la città.

Ora una nuova sfida, proprio nei giorni in cui sta per essere nominato Daniel Winteler - già a capo di Ifil, Alpitour e Miroglio - a capo di Turismo Torino, società controllata da Palazzo Civico che ha il compito di accompagnare operativamente le politiche turistiche del Comune.  “I richiami a sburocratizzazione e semplificazione, in particolare nell’ultimo periodo, sono da più parti evocati come indispensabile ricetta per la ripartenza delle attività economiche duramente provate dall'epidemia di Covid-19 – ha osservato il prefetto  Palomba – Il progetto di distretto turistico costituisce un primo concreto passo in tal senso e un’occasione che il territorio torinese non può farsi sfuggire. Il lavoro che le pubbliche amministrazioni dovranno fare è complesso e impegnativo, ma se le imprese percepiscono l’opportunità che si profila, il settore pubblico ha il preciso dovere di assecondare questo percorso. Noi ci crediamo moltissimo e stiamo lavorando perché a Torino, di qui a qualche mese, la parola d’ordine sia semplificazione”.

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