CON SALVINI

Lega, nuovi iscritti e sindaci al top

Bilancio positivo dai gazebo allestiti lo scorso weekend in tutto il Piemonte. Oltre 900 tesserati e migliaia di firme contro la sanatoria per i clandestini, le cartelle di Equitalia e i vitalizi dei parlamentari. Alto gradimento per i primi cittadini del Carroccio

Per strada la Lega pare altra rispetto a quel partito in crisi di consenso e, secondo alcuni, d’identità che appare dai sondaggi, in progressivo calo dai giorni del Papeete in poi. La mobilitazione in Piemonte, nelle grandi città e nei piccoli centri, ha portato oltre 900 nuovi tesserati e “altri stanno aderendo direttamente on line” esulta Riccardo Molinari, capogruppo a Montecitorio e numero uno del partito in regione. Lontana dal Governo a Roma, la Lega è tornata a fare quell’opposizione frontale non solo nelle aule parlamentari, ma anche in piazza. Sono state raccolte firme contro la “sanatoria per i clandestini”, “le cartelle di Equitalia”, “i vitalizi dei parlamentari”. Centinaia di militanti hanno montato i gazebo a Torino ma soprattutto nei tanti piccoli paesi che rappresentano quel tessuto di consenso su cui si basa il partito di Matteo Salvini: debole la sua proposta sovranista nei grandi conglomerati urbani, forte, talvolta fortissima, nei centri più periferici e spesso marginali.  

Molinari parla di “una partecipazione straordinaria, in cui la gente ci ha chiesto di non mollare, di incalzare ancora di più il Governo Pd-5Stelle, in Parlamento ma anche nel Paese. Fra i piemontesi c’è forte consapevolezza della gravità del momento, e dell’assoluta inadeguatezza di questo esecutivo, che rischia di trascinarsi nel baratro”. Da un anno Salvini chiede elezioni anticipate, sa che la crisi economica in autunno sferzerà ulteriormente l’Italia e potrebbe assestare a Giuseppe Conte quella spallata che finora le opposizioni non sono riuscite a infliggere. Si tiene pronto, e per questo ha dato ordine ai suoi di far partire una mobilitazione che dovrà essere permanente, o quasi. Poche battaglie dal forte impatto mediatico, lo spauracchio dei migranti, le tasse che perseguitano i piccoli imprenditori, l’indice puntato verso l’inefficienza di un esecutivo litigioso e lento nel trovare soluzioni.

Per mettere in moto la macchina elettorale, sono preziosi quei sindaci che diventano sentinelle a presidio di un territorio e anche qui la Lega piemontese ha di che essere soddisfatta. Secondo la Governance Poll del Sole 24 Ore i primi cittadini leghisti continuano a godere di un buon consenso. Il sindaco di Novara Alessandro Canelli si è piazzato al 21° posto con il 58,1% del gradimento tra gli elettori, poco più giù, in 27ª posizione c’è Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sindaco di Alessandria, con il 56,8%. “La Lega in Piemonte ha un autentico radicamento popolare, e i nostri sindaci sono risultati, anche nei giorni scorsi, tra i più apprezzati – conclude Molinari –.  Al Governo chiediamo di smetterla di litigare su temi come il Mes o la legge elettorale, e di occuparsi invece del fatto che a due milioni di lavoratori non è ancora arrivata la cassa integrazione: la potenza di fuoco di liquidità promessa da Conte ben poche imprese l’hanno vista, e la situazione del paese reale va affrontata con ben altra determinazione”.

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