POST OLIMPICO

La terza vita dell'ex Moi

Perfezionato il passaggio di proprietà al Fondo Abitare Sostenibile. Appendino: "Diventerà un complesso di residenze sociali". Circa 400 posti letto per studenti e giovani lavoratori. Si conclude un percorso iniziato con quattro anni fa

Dopo i fasti olimpici e po il degrado, inizia la terza vita dell'ex Moi. Villaggio olimpico durante i Giochi del 2006, poi in gran parte abbandonato e occupato dai migranti, nel futuro residenza per studenti e giovani lavoratori. Ha fatto un altro passo avanti, nonostante l’emergenza Covid, il piano di riqualificazione del complesso di via Giordano Bruno a Torino. La proprietà delle sette palazzine è passata al Fondo Abitare Sostenibile Piemonte, con il sostegno della Cassa Depositi e Prestiti e delle fondazioni di origine bancaria. La cessione è stata perfezionata dopo la liberazione definitiva dalla lunga occupazione, conclusa la scorsa estate, con un processo innovativo di accompagnamento e reinserimento degli abitanti delle palazzine verso percorsi di autonomia abitativa e lavorativa, coordinato dalla Città di Torino con Prefettura, Regione, Compagnia di San Paolo e Diocesi.

Gli sgomberi iniziarono del 2017 e durarono per due anni, non senza momenti di tensione, gestiti comunque da istituzioni e forze dell'ordine. Oggi tutti gli occupanti hanno lasciato le palazzine e trovato un'altra collocazione. Il quartiere sarà completamente ristrutturato e diventerà un complesso di residenze sociali, con oltre 400 posti letto dedicati alla residenzialità temporanea a tariffe convenzionate per studenti, giovani lavoratori, city users. A regime, sarà gestito da Camplus, primo provider italiano di co-living e di housing per studenti universitari, con 10.000 posti letto, di cui 2.000 a Torino dal prossimo anno accademico. Molte di queste iniziative - da Ivrea 24 a Campus Sanpaolo, da Cascina Fossata a Luoghi Comuni Porta Palazzo e San Salvario - sono nate nell'ambito del sistema dell'housing sociale promosso dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Crt e dal Fia (Fondo Investimenti per l’Abitare) di cui il Gruppo Cdp è gestore e principale investitore, insieme al Mit e alle principali istituzioni del mondo bancario, assicurativo e previdenziale. Sono state mobilitate risorse per oltre 200 milioni di euro per 1.200 alloggi sociali e 1.350 posti letto in residenze studentesche e temporanee.

“Il quartiere e i suoi abitanti si riapproprieranno definitivamente di quegli spazi che, per troppo tempo, erano diventati teatro della più grande occupazione abusiva d’Europa. Così si può dire che si sia ormai avviato a compimento il processo di rigenerazione e di restituzione alla cittadinanza di quella porzione di ex Villaggio Olimpico dopo il proficuo lavoro di squadra compiuto da istituzioni pubbliche, arcidiocesi e fondazioni di origine bancaria”, sottolinea la sindaca Chiara Appendino. È un ulteriore esempio virtuoso dell'ormai forte legame tra Cdp e la Città di Torino. Questa collaborazione testimonia inoltre la forte sinergia con le fondazioni locali di origine bancaria, da sempre nostri partner di riferimento sul territorio”, sottolinea Fabrizio Palermo, ad di Cassa Depositi e Prestiti. “Anche la Compagnia di San Paolo, attraverso il Fasp - spiega il presidente Francesco Profumo – contribuisce a restituire una parte della città alla comunità di appartenenza e alla rigenerazione urbana di questo quartiere, con l'obiettivo ultimo di migliorare la qualità della vita per tutti e di promuovere la coesione sociale”. Per Giovanni Quaglia, presidente Fondazione Crt e Ream Sgr, “è una importante opera di riqualificazione urbana grazie alla quale la Città di Torino disporrà di una sempre più ricca offerta di servizi alla persona per una sempre migliore qualità della vita. Mi auguro che il sistema dell’housing sociale, così come la collaborazione tra il mondo delle fondazioni e il Gruppo Cdp, possa presto ripetersi su nuovi e più ampi ambiti del tessuto sociale”. “Siamo presenti in questo quartiere dal 2007 e come unico gestore abbiamo messo a disposizione più di 200 posti letto in collaborazione con il Politecnico, il Comune e la Compagnia di San Paolo. Dopo anni davvero complicati, adesso, vediamo realizzato lo sforzo fatto per riqualificare le palazzine del Moi”, conclude Maurizio Carvelli, ceo e founder di Camplus.

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