OPERE & OMISSIONI

Metro 2, via al progetto definitivo. Appendino: "Pronta a fare debiti"

Il Comune di Torino affida l'incarico a Infra.To, senza passare dalla gara pubblica. Interviene Cdp con uno strumento finanziario ad hoc: 600 milioni per la prima tratta da Rebaudengo al Politecnico. Cantieri aperti nel 2024. Ora il nodo sarà convincere la maggioranza

Compri oggi e paghi tra sette anni. Così Chiara Appendino si è convinta a lanciare la seconda linea della metropolitana sui binari che porteranno il debito di Torino a una nuova impennata, ma non prima di sette anni. Intanto sulla città pioveranno un miliardo e mezzo di euro per realizzare il primo lotto funzionale dell’opera, quello che va da Rebaudengo al Politecnico, un’iniezione di denaro importante soprattutto per un’economia depressa qual è quella del capoluogo piemontese.

Questa mattina, in giunta, è stata approvata la delibera che affida il progetto definitivo a Infra.To, società in house, attraverso un iter che, evitando il bando pubblico, farà risparmiare quattro mesi di procedure. La deadline per l'approvazione del progetto definitivo è fissata a dicembre 2021. Successivamente saranno realizzati rilievi e carotaggi, oltre alla scelta dei treni che saranno utilizzati, e nel 2022 si passerà alla progettazione esecutiva cui seguiranno gli appalti e gli affidamenti. Verosimilmente i lavori potrebbero iniziare nel 2024.

Il via libera arriva a poche ore dalla pubblicazione sul sito di Cassa depositi e prestiti di un nuovo strumento finanziario destinato a Comuni, Città Metropolitane e Province, per grandi opere con importo minimo da 400 milioni di euro. Palazzo Civico ha già ottenuto uno stanziamento a fondo perduto del Governo di 828 milioni, da Cdp attingerà altri 600 milioni a tasso agevolato che, secondo quanto previsto dal Prestito Flessibile Grandi Opere (PFGO), inizierà a pagare dopo sette anni dalla stipula della convenzione, cioè nel 2027, quando il debito della città sarà sceso ben sotto i 2 miliardi di euro. Operazione dunque finanziariamente sostenibile? “Lo stiamo valutando in queste ore con gli uffici” dice Appendino, anche se da un punto di vista politico il dado ormai è tratto.  

Ora la delibera appena approvata dalla giunta andrà in Consiglio dove la prima cittadina dovrà confrontarsi con una maggioranza che ancora mal digerisce la realizzazione di grandi opere attraverso soluzioni finanziarie “destinate a gravare sulle generazioni future”. Lei però tira dritto: “Oggi la leva del debito per accelerare nelle infrastrutture deve essere utilizzata – dice – Non possiamo pensare che in un momento come questo il Comune non utilizzi strumenti finanziari così vantaggiosi per far ripartire l’economia”.

print_icon