FINANZA & POTERI

Ops piace alla Borsa e pure a Cuneo

Il titolo di Ubi scatta a Piazza Affari incamerando il rilancio di Intesa Sanpaolo. E le nuove condizioni offerte da Messina inducono la Fondazione CrC ad aderire all'operazione. Genta: "Riconosciute le nostre richieste e garantiti gli impegni per il territorio"

Ubi Banca scatta in avvio a Piazza Affari, dove non fa prezzo con un rialzo teorico di oltre 11 punti percentuali. Il titolo della banca guidata da Victor Massiah incamera subito il rilancio di Intesa Sanpaolo, annunciato venerdì sera, sull’Ops lanciata a febbraio. A poco più di una settimana dalla chiusura dell’offerta l’istituto milanese, oltre al concambio in azioni, ha introdotto anche una quota in denaro, pari a 0,57 euro per azione. Con questa mossa l’ad di Intesa, Carlo Messina, vuole assicurarsi di superare la soglia del 66,67% del capitale sociale, così da avere la certezza di controllare l’assemblea straordinaria.

A cavallo del rilancio è arrivato il sì all’Ops di diversi soci di peso, a partire dalle due fondazioni presenti fra i grandi soci di Ubi, ovvero Crc e Banca del Monte di Lombardia, che assommano il 10% circa del capitale. Sul mercato c'è ora attesa per la nuova opinione del cda di Ubi, che si dovrebbe esprimere nella prima parte della settimana per aggiornare il proprio parere dopo il rilancio.

La Fondazione cuneese presieduta da Giandomenico Genta, dopo essersi opposta nella fase iniziale all’operazione, l’altro giorno ha espresso un parere positivo sul “miglioramento dell’offerta pubblica di scambio, con una componente cash da riconoscere a tutti gli azionisti di Ubi aderenti, in misura proporzionale al possesso azionario, pari a 652 milioni di euro”. L’apporto monetario aggiuntivo si quantifica, per Fondazione Crc, in circa 40 milioni di euro di capitale: questa cifra (0,57 euro) sommata al prezzo di mercato “porta la Fondazione a effettuare un’operazione positiva rispetto ai valori contabili di carico”. Oltre agli aspetti economici, l’adesione all’Ops da parte di Fondazione Crc ha anche considerato positivamente gli impegni, dichiarati pubblicamente da Intesa Sanpaolo in caso di successo dell’offerta, relativi all’organizzazione territoriale della nuova realtà aggregata: tra questi, l’istituzione, a Cuneo, di una nuova Direzione regionale e di una unità della nuova Impact Bank di Intesa Sanpaolo, gli impegni alle assunzioni di giovani a fronte di uscite esclusivamente su base volontaria, il mantenimento delle linee di credito ai clienti comuni di Ubi Banca e Intesa Sanpaolo senza alcuna riduzione.

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