Damilano (ag)Gancia

Dicono che… ha visto giusto chi notando Gianna Gancia varcare la soglia del Bar Zucca abbia dubitato che la ragione di quella sosta, ieri pomeriggio all’ora dell’aperitivo, dell’europarlamentare della Lega nel noto locale di via Gramsci fossero i celebri tramezzini. Tutt’altro che disdegnati dalla signora Calderoli, hanno svolto il loro ruolo di appetizer del piatto forte, ovvero l’incontro con l’artefice della rinascita dello storico bar del centro e oggi pronto a una sfida ben più grande. Facile immaginare di cosa abbiano parlato la Gancia e Paolo Damilano, l’imprenditore sul quale la Lega ha deciso di puntare per la candidatura a sindaco di Torino e presso il quale, da giorni, c’è una sorta di processione di notabili del partito di Matteo Salvini. Al vertice di un gruppo industriale con forti proiezioni sui mercati esteri, Damilano non è certo insensibile o poco interessato – anche nell’ipotesi di una sua guida della città – alle questiona europee, di cui avrà discusso con la parlamentare non di rado su posizioni distanti da quelle del suo leader, ma perfettamente allineata sulla scelta del candidato sindaco.

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