SCIUR PADRUN

Sanità privata, lavoratori in piazza.
Fallita la mediazione piemontese
 

Immutata la posizione di Aiop e Aris che rifiutano di firmare il nuovo contratto, scaduto da 14 anni, pur avendo sottoscritto la preintesa. A smuovere gli imprenditori non è servito neppure l'impegno formale della Regione a rivedere le tariffe

C’era stato anche l’impegno formale della Regione Piemonte di mantenere il patto siglato a Roma e avviare la revisione delle tariffe, come concordato con il Governo e le associazioni della sanità privata, ma da queste ultime non è tuttavia arrivata l’attesa firma del contratto per i dipendenti che, pertanto, oggi sono scesi in piazza come annunciato. Oltre 500 lavoratori arrivato da tutto il Piemonte hanno partecipato al presidio in piazza Castello, davanti alla prefettura, organizzato da Cgil, Cisl e Uil. “Vergogna, vergogna. Padroni predoni con i soldi pubblici” gli slogan dei manifestanti che rivendicano la firma di un contratto scaduto da ben 14 anni. Una firma che le associazioni del privato sanitario, Aiop e Aris (quest’ultima rappresenta le strutture religiose) si erano impegnate ad apporre dopo che il Governo aveva stabilito di finanziare, attraverso le Regioni, il 50% dell’aumento contrattuale (circa 100 euro mensili in media).

Poi però, la parte datoriale pur con alcune posizioni differenti al suo interno ha “disatteso la preintesa” denunciano i sindacati non siglando il contratto aspettando la modifica delle tariffe da parte delle Regioni, mentre queste a loro volta avrebbero aspettato proprio il contratto per aumentare i pagamenti delle prestazioni dei privati. Di fronte a questo impasse, proprio in Piemonte l’Aiop con il suo presidente Giancarlo Perla aveva cercato un possibile sblocco chiedendo e ottenendo l’impegno formale della Regione, arrivato con una lettera dell’assessore Luigi Icardi. Un segnale importante che avrebbe dovuto indurre i vertici nazionali dell’associazione che rappresenta la maggior parte dei gruppi sanitari privati a rivedere in fretta la propria posizione, mettendo quella firma che invece non è arrivata.

"Siamo in piazza con i lavoratori della sanità privata di Torino e del Piemonte per rivendicare il diritto al contratto scaduto ormai da quattordici anni. Contratto oggetto di una preintesa sottoscritta il 10 giugno, ma ancora disattesa dai datori di lavoro. Siamo qui per rivendicare il diritto di 7mila lavoratori piemontesi a un giusto aumento contrattuale", spiegano Massimiliano Mendolia, responsabile regionale sanità privata Fp Cisl, Massimo Esposito della Fp Cgil e Antonio Pilla della Uil Fpl.

Alla stessa disponibilità a sbloccare la situazione di fronte all’impegno formale del Piemonte che coordina la sanità nella Conferenza delle Regioni, fatta trapelare dalla presidente nazionale di Aiop Barbara Cittadini non è seguito nessun atto concreto, tantomeno l’annuncio della firma imminente. Lo stesso vale per Aris. L’occasione, offerta dal Piemonte, per superare un ostacolo difficilmente giustificabile posto dai privati non è stata colta, almeno fino ad oggi. Dopo la manifestazione di oggi, si vedrà.

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