VERSO IL 2021

Civici divisi su Saracco sindaco

Mentre l'area pragmatica guidata da De Giuli e Tresso spinge per sostenere il rettore, nell'ala "creativa" c'è chi coltiva l'ambizione di candidarsi alle primarie. Passoni si sfila e Castellani osserva. L'unità, per il momento, resta un miraggio

Per essere civici non hanno nulla da invidiare ai tanto vituperati politici. Anzi, a giudicare le tensioni che più o meno sottotraccia agitano le varie anime della cosiddetta società civile del centrosinistra torinese, persino le zuffe tra le correnti del Pd paiono schermaglie da sacrestia. Al punto che l’annunciata intenzione di darsi un’organizzazione comune e dotarsi di un paio di portavoce che possano parlare a nome di tutti è parsa, finora, più un auspicio se non una dichiarazione buona solo per strappare qualche riga sui giornali cittadini. “Tra noi ci sono troppi candidati a sindaco o a aspiranti assessori e pochi pronti a battere quartieri e periferie in cerca di preferenze” moccica un reduce del Bunker, inteso il luogo dove l’altra sera si è svolta l’ennesima assemblea delle varie componenti dell’arcipelago civico.

Riusciranno i “creativi” di Capitale Torino, l’ala che ruota attorno a personaggi eclettici quali il musicista Max Casacci o l’ex coach della Nazionale di volley Mauro Berruto, entrambi presenti all’incontro di mercoledì, a trovare una convergenza con l’area più pragmatica del Laboratorio Civico promosso dal figlio d’arte Federico De Giuli? E le ambizioni personali di molti protagonisti di questo “rinascimento civico” saranno compatibili con i piani di una lista unica in cui possano trovare posto esponenti che negli anni scorsi hanno già calcato la Sala Rossa, come ad esempio Francesco Tresso, di quella Lista Civica che quattro anni fa affiancò Piero Fassino nella fallimentare corsa per il bis a Palazzo Civico? Per ora ogni previsione è un azzardo, a cominciare dalla scelta su quale candidato sindaco sostenere, anche se al momento sembrerebbe registrarsi un orientamento prevalente verso il rettore del Politecnico Guido Saracco. “Il tempo stringe” mette in guardia Tresso.

Nei corridoi si racconta di una call conference particolarmente accesa, in cui nei giorni scorsi il gruppo di Capitale Torino è arrivato a un passo dalla rottura. Di qui la decisione di provare a fare un passo avanti per evitare di farne due indietro e perdere pezzi per strada. A quanto pare c’è chi non ha affatto abbandonato l’idea di presentarsi alle primarie di coalizione o quantomeno ci sta pensando su: si fanno i nomi di coach Berruto e di Paolo Verri, che sarà stato pure assente fisicamente, ma ben presente sulle bocche dei partecipanti ai vari conciliaboli.

Il primo bivio riguarda le primarie che lunedì con il varo da parte della direzione regionale del Pd potrebbe portare a una conta interna già entro l’anno. Durante la riunione dell’altro giorno il convitato di pietra era proprio Saracco, candidato in pectore, che ancora però non ha ufficializzato la sua discesa in campo: il suo nome non è stato pronunciato da nessuno eppure la maggior parte dei presenti sarebbe pronta a tirargli la volata. A Palazzo Lascaris Sergio Chiamparino ha condotto un persuasivo lavoro sottotraccia e così se oggi Tresso e Casacci sono schierati al fianco del Magnifico di corso Duca degli Abruzzi è anche perché l’ex governatore potrebbe aver sussurrato la linea ai compagni di banco, Mario Giaccone e Marco Grimaldi. Per non parlare di chi già viene additato come "infiltrato" di Saracco all'interno di questo variegato rassemblement, come per esempio il docente della facoltà di Architettura Giovanni Durbiano, schieratissimo al fianco del rettore.

Al Bunker si sono viste molte facce note dei soliti noti: Valentino Castellani, l’ex presidente di Smat Alessandro Lorenzi, la madamin Sì Tav Giovanna Giordano, il sempiterno Pino De Michele, il presidente dei Radicali Italiani Igori Boni, ircocervo politico-civico cha già formalizzato la propria candidatura alle primarie, fino all’ex assessore al Bilancio delle ultime due giunte di centrosinistra Gianguido Passoni il quale al telefono con lo Spiffero puntualizza che “pur avendo accettato con piacere l’invito”, non ha “preso alcun tipo di impegno su un cammino comune con le altre associazioni presenti”. Insomma, siamo ancora in alto mare, nonostante la buona volontà di molti. Al punto che ancora non è chiaro chi siano i portavoce di questo nascente polo civico: Tresso e De Giuli, come suggerisce qualcuno, oppure un organismo più ampio e rappresentativo, come chiedono altri?

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