GRANA PADANA

In Lega il Piemonte conta una cippa

Nella riorganizzazione di Salvini nessun piemontese ai vertici. A capo dei dipartimenti e in segreteria esponenti lombardi, veneti ma anche del Lazio e del Sud. C'è solo Molinari, presente in quanto capogruppo alla Camera. E monta il malcontento nel partito

“Al Piemonte non ha dato neppure la delega a cani e gatti”. La battuta amara circola tra i notabili piemontesi della Lega dopo le anticipazioni sulla composizione della nuova segreteria annunciata da Matteo Salvini reduce dal mancato successo alle regionali e nel vortice di critiche interne. Lui dice: “Più delego, più sono contento”. Ma per nulla lo sono nella regione dove il suo partito governa con una maggioranza quasi bulgara e nonostante ciò si vede superata, nei posti del nuovo organismo, praticamente da tutte le altre, a partire da quelle del Sud dove l’esportazione della Lega, ormai non più Nord, ha dato miseri risultati. Ci sono esponenti, ovviamente, del Veneto, della Lombardia, ma anche del Lazio e delle Marche e come detto del Meridione, ma nessun tema dell’agenda viene affidato al Piemonte, il cui unico rappresentante è Riccardo Molinari, di diritto nella sua veste di capogruppo alla Camera.

L’eminenza grigia e coscienza critica Giancarlo Giorgetti ad occuparsi di Esteri, gli ex ministri Gian Marco Centinaio all’Agricoltura, Erika Stefani all’Autonomia, Giulia Bongiorno alla Giustizia, l’ex candidata in Emilia-Romagna Lucia Borgonzoni alla Cultura, il senatore Alberto Bagnai all’Economia, questi alcuni dei nomi della nuova catena di comando Piemonte free. Del resto lo si era già capito a giugno quando Salvini aveva nominato i responsabili dei dipartimenti tematici, dove per trovare l’unico piemontese lo si era dovuto cercare in Lombardia: ad occuparsi delle Aree Montane era stato nominato l’europarlamentare Alessandro Panza, nato e cresciuto in Val d’Ossola (tanto da far intravvedere una risposta all’analoga nomina come consigliere del Governo del conterraneo deputato Pd Enrico Borghi), ma da anni ormai milanese.

La stessa Sanità, materia più importante per le Regioni e i loro bilanci, anziché essere attribuita all’assessore Luigi Icardi visto il suo ruolo di coordinatore nella Conferenza delle Regioni, era stata affidata al suo omologo veneto Luca Coletto inviato a guidare il sistema sanitario dell’Umbria.

Chi pensa male, con tutto quel che andreottianamente consegue, intravvede nell’assenza di piemontesi nella nuova segreteria il vantaggio per il segretario regionale di essere il solo, quale presidente dei deputati, a sedere nel sinedrio del Capitano. Un’altra lettura, ben più allarmante, viene suggerita dalle decisioni del leader. Riguarda le prossime elezioni comunali di Torino. Se il Piemonte è stato “dimenticato” nella struttura di vertice del partito, quanto verrà tenuto in conto da Salvini il Piemonte e il suo capoluogo, quando si tratterà si spartirsi con gli alleati i candidati a sindaco?

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