Migranti: Nosiglia, nessuno va considerato straniero 

"Nessuno deve essere considerato straniero o ospite. Anche chi professa una religione diversa dalla nostra deve essere accolto come fratello e sorella amato da Dio, membro effettivo della società civile". Lo ha detto l'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, durante l'omelia in occasione della Giornata mondiale del profugo e del rifugiato. Nosiglia ha esortato a riconoscere ai migranti i diritti fondamentali "propri di ogni persona umana", sottolineando però che "ai diritti devono corrispondere dei doveri che riguardano l'osservanza di comuni regole di convivenza democratica e civile che aborrisce ogni forma di violenza verso gli altri". L'arcivescovo si è richiamato alla vicenda di Roberto Malgesini, il sacerdote ucciso a Como, che ha definito "un martire della carità". "La morte tragica di don Roberto - ha osservato - per mano di una persona immigrata che era aiutata e sostenuta nelle sue necessità proprio da questo prete, ci ha lasciati tutti attoniti e sconcertati. Ma non possiamo generalizzare il caso. È la persona in quanto tale che commette i crimini, sia italiana che straniera, che va condannata severamente e messa in grado di non nuocere più alla comunità". "Io sono comunque certo - ha concluso - che se don Roberto potesse farlo, lo perdonerebbe e continuerebbe a volergli bene". 

print_icon