LA SACRA RUOTA

Elkann fa il padrone delle ferriere

Protesta dei sindacati dopo l'annuncio della nomina del nuovo board di Stellantis, il gruppo nato dalla fusione di Fca e Psa. Il Lingotto ha scelto il rappresentante dei lavoratori senza consultarsi con le organizzazioni. "Un errore frutto di pregiudizio", attacca la Cisl

Doveva essere il primo passo del colosso dell’auto nato dalla fusione tra Fca e Psa per una nuova stagione delle relazioni con i sindacati improntata sul modello tedesco. E invece è diventata il primo inciampo che rischia di compromettere il futuro. Ha generato sconcerto la decisione con cui Fca ha individuato autonomamente il rappresentante dei lavoratori in seno al consiglio di amministrazione di Stellantis. Per il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan è “grave la decisione di non coinvolgere i lavoratori e i sindacati nella scelta democratica del componente che doveva rappresentare tutti i lavoratori di Fiat Chrysler nel cda di Stellantis. Un errore frutto di un pregiudizio sulla partecipazione alle scelte aziendali e su moderne relazioni industriali”. Nel nuovo board, oltre a Carlos Tavares, ceo del gruppo e John Elkann che assume il ruolo di presidente sono stati nominati Robert Peugeot (vice presidente), Henri de Castries (amministratore senior indipendente), Andrea Agnelli, Fiona Clare Cicconi, Nicolas Dufourcq, Ann Frances Godbehere, Wan Ling Martello, Jacques de Saint-Exupéry e Kevin Scott.

Proprio Fiona Cicconi, manager italo-inglese attualmente Chro di Astra Zeneca è la rappresentante dei lavoratori scelta da Elkann senza consultare i sindacati. Di qui la protesta delle principali sigle che parlano di “errore senza attenuanti”. Secondo  il segretario generale e il segretario nazionale di Fim-Cisl Roberto Benaglia e Ferdinando Uliano“Fca ha deciso di fare da sé nell’individuare il componente del cda che dovrebbe, simmetricamente a quello già presente in Psa, rappresentare i lavoratori di Fiat Chrysler Automobiles. In Psa grazie a una legislazione a sostegno il rappresentante è stato eletto dal Comitato aziendale, riconosciuto da un accordo aziendale, che rappresenta le organizzazioni sindacali presenti in tutti i siti mondiali”. Ora i sindacati chiedono un incontro “per verificare nel concreto quali sono le modalità con le quali Cicconi intende esercitare il ruolo assegnato”. “Siamo delusi e insoddisfatti – sottolineano Benaglia e Uliano - è un errore, è mancato il coraggio di una scelta strategica importante. Da anni riteniamo che il processo di partecipazione dei lavoratori nelle imprese sia un aspetto che qualifica e dà valore al contributo che uomini e donne danno ogni giorno nei contesti lavorativi. La partecipazione dei lavoratori è per noi strategica e la si esercita su più livelli. Consideriamo la decisione di Fca non all’altezza dei tempi e delle sfide che abbiamo di fronte, forse vittima ancora di vecchi schemi culturali presenti nella imprenditoria italiana e anglosassone”.

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