SECONDO TURNO

Ballottaggi, 2 a 1 per il centrodestra

Pd sconfitto a Venaria e Valenza. Nella città dell'oro il leghista Oddone la spunta per 23 preferenze, nella Reale Giulivi batte Schillaci per un pugno di voti. Ad Alpignano l'unico successo del centrosinistra con l'elezione a sindaco del segretario cittadino dem Palmieri

Per un pugno di voti. Sono bastate complessivamente circa 250 preferenze per spostare la bilancia elettorale di Venaria e Valenza a vantaggio del centrodestra. Ad Alpignano unico successo (scontato) del Pd, cui ora tocca leccarsi le ferite. Si conclude così il secondo turno elettorale in Piemonte, con i dem che non riescono a riprendersi la Reale dopo averla persa cinque anni fa a beneficio del Movimento 5 stelle e il centrodestra che esulta per la doppietta.

Nella città dell’Alessandrino il risultato è stato incerto fino all’ultima scheda scrutinata. A festeggiare è Maurizio Oddone, sostenuto da Lega, Forza Italia e FdI, che è riuscito a prevalere per appena 23 voti su Luca Ballarini (Pd, Italia Viva e due civiche) che era riuscito a chiudere in vantaggio per una manciata di preferenze il primo turno. Il testa a testa si è concluso con 3.999 voti per Oddone (50,14%) contro i 3.976 di Ballarini. Un risultato comunque lusinghiero per il centrosinistra, in una città in cui alle scorse regionali la Lega da sola aveva raggiunto il 43%, ma non sufficiente.

A Venaria, Rossana Schillaci non è riuscita a sovvertire il risultato del primo turno che la vedeva dietro l’esponente del centrodestra Fabio Giulivi. Due settimane fa, Schillaci aveva ottenuto il 33% contro il 42% del suo avversario. Pur accorciando le distanze, la candidata di centrosinistra si è dovuta arrendere, anche lei sul filo di lana, con una scarto di 229 voti (circa il 2%). Non le è bastato il sostegno di Alessandro Brescia, ex assessore, a capo di un rassemblement di liste civiche, rimasto fuori dal ballottaggio pur ottenendo un più che soddisfacente 18,8%, pari a oltre 3.200 voti in termini assoluti. Era stato lui stesso ad annunciare l’appoggio alla candidata di centrosinistra, mentre il suo alleato Pino Capogna (ex Forza Italia) aveva preferito non dare indicazioni di voto. Dopo l'inatteso successo di cinque anni fa, invece, i grillini quasi scompaiono dal Consiglio comunale, passando da 15 rappresentanti (più il sindaco) a uno.

Decisamente più agevole il compito di Steven Palmieri che viene eletto sindaco di Alpignano con il 70% dei suffragi. Dopo il primo tempo elettorale, infatti, il segretario cittadino del Pd, che ha corso senza simbolo appoggiato da tre liste civiche, era già avanti con il 40,16% rispetto all’ex sindaco, poi commissariato per essere stato sfiduciato dalla sua maggioranza Andrea Oliva, che aveva ottenuto per un soffio il ballottaggio grazie al suo 18,75%.

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