CORONAVIRUS & POLITICA

Icardi nel mirino si autoassolve: "Abbiamo fatto il massimo"

L'assessore in Consiglio regionale si difende dagli attacchi delle opposizioni, mentre il centrodestra resta in silenzio. "La macchina è quella che è", abbozza. Ma non è che il conducente sia meglio. E la mozione con la richiesta di dimissioni slitta alla prossima seduta

Mentre il Piemonte si avvia a diventare zona rossa, con tutte le limitazioni previste dal prossimo Dpcm del Governo, l’assessore alla Sanità Luigi Icardi si è ritrovato praticamente solo a ribattere agli attacchi provenienti dai banchi virtuali delle opposizioni sulla gestione dell’emergenza sanitaria. Al capogruppo della Lega Alberto Preioni è spettata la classica difesa d’ufficio, mentre dalle altre forze di maggioranza nessuno ha preso la parola per difendere il numero di corso Regina Margherita, sul quale pende una mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 stelle. L’elenco di carenze e inefficienze è, purtroppo, il solito: si va dal numero insufficiente e dalla gestione lacunosa dei tamponi al sistema ormai saltato di tracciamento dei contagi, fino alla prossima saturazione degli ospedali, come denunciato dai sindacati dei medici e dall’Ordine regionale dei camici bianchi. Questioni che l’assessore ha tentato di “contestualizzare”, raccontando l’evoluzione storica della pandemia in Piemonte.

Il contact tracing per Icardi “ha funzionato estremamente bene. È riuscito a coprire una cifra di contatti vicino al 100%. Si tratta di dati monitorati ogni settimana dal ministero della Sanità. Fino a metà settembre siamo rimasti per effetto della capacità di tracciamento una regione a basso rischio. Poi è partita l’ondata”. Oibò. In sintesi, mal comune stessa sorte. “Se tutte le democrazie d'Europa oggi sono in lockdown – ha detto – vuole dire che è una condizione comune che tutti stiamo affrontando: il Piemonte è stato precursore di alcune misure che verranno adottate a livello nazionale”.

“Non riusciamo più a fermare la curva dei contagi, il contact tracing è saltato, a breve gli ospedali saranno saturi. Cirio ha perso completamente la guida della sanità piemontese” è l’attacco del capogruppo di Luv Marco Grimaldi. “Se il Piemonte ha un tasso di ricoveri più alto rispetto alle altre regioni non è colpa dei piemontesi ma del fatto che ormai da quasi un mese, per bocca proprio di Icardi, è saltato completamente il tracciamento – rincara la dose l’esponente della Sinistra –. I focolai attivi in regione in una settimana sono aumentati da 961 a 2.150 mentre i nuovi oggi sono 1.457 (erano 693); ma i dati più preoccupanti sono i nuovi casi che non sono associati a nessuna catena di trasmissione: sono passati in una settimana da 1.143 a 2012. Di fatto in Piemonte non sappiamo chi siano i moltissimi malati di Covid, e lo scopriamo solo quando si presentano in ospedale, magari in gravi condizioni e necessitano di ricovero”.

Nelle ultime 24 ore ci sono stati 3.169 nuovi contagi che fanno salire il numero degli attualmente positivi a 38.713 di cui 3.379 ricoverati in ospedale (il dato più alto, fatta eccezione per la Lombardia che ne conta 4.470) e 213 in terapia intensiva (+17 rispetto a ieri). Ventinove i decessi che fanno salire il totale a 4.444.

Una situazione fuori controllo, esattamente com’era accaduto durante la prima ondata tra marzo e aprile. E anche le giustificazioni sono più o meno sempre le stesse. Secondo Icardi i troppi ricoveri sono da attribuirsi “alla medicina territoriale, la nostra era una delle più deboli”. Cosa sia stato fatto per rafforzarla non è dato saperlo. Nelle ammissioni di Icardi c’è tutta l’impotenza di una Regione che sembra nuovamente in balia del virus: “È impensabile con questi numeri che Sisp e Usca possano dare delle risposte” dice l’assessore che poi chiede “la collaborazione di tutti”.  Il riferimento sembra essere ai medici di medicina generale, responsabili di non attuare il filtro necessario per evitare che centinaia di pazienti ogni giorno finiscano in ospedale. “I tecnici ritengono che molti casi potrebbero però essere trattati a domicilio. Il Veneto ha addirittura fatto un’ordinanza in questo senso: noi abbiamo l’accordo integrativo con i medici” dice Icardi, secondo il quale l’esempio da seguire è quello di Ovada dove il progetto Covid-Home prevede che all’accesso al pronto soccorso si facciano approfonditi esami e chi può viene rimandato a casa, quindi seguito dalla medicina territoriale e dalle Usca. “In questo modo si è registrata una diminuzione dei ricoveri del 50 per cento”. Intanto, prosegue l’assessore “sulla base delle curve di contagio e delle proiezioni a sette giorni, in Piemonte emerge che ogni 100 sintomatici in più si devono attendere entro pochi giorni 16 ricoveri ordinari, e ogni 100 ricoveri ordinari ce ne sono 16 in terapia intensiva”. Il collasso del sistema sanitario è a un passo.

“È ormai evidente l’imbarazzo dell’assessore che sciorina una serie di giustificazioni giocando in difesa quando ai cittadini piemontesi servono risposte sul perché il Piemonte sia tra le peggiori in Italia per la gestione della pandemia e proposte su come uscire da questa situazione” afferma Domenico Rossi (Pd), mentre secondo i Cinquestelle “mentre il Piemonte affonda, ad un passo dal lockdown, la Lega che guida la Regione continua ad autoassolversi, negando la realtà”. 

Per ovviare alla mancanza di personale sono stati ingaggiate 2.260 unità tra medici e infermieri, “stiamo assumendo tutto l’assumibile compresi specializzandi e neolaureati – dice Icardi – la macchina è questa, i tempi di risposta sono questi”. E anche sulle capacità del conducente i dubbi sono sempre di più.

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