EMERGENZA SANITARIA

Stop ai ricoveri nelle Rsa

Vietando nuovi ingressi in strutture in cui è presente anche un solo ospite positivo la Regione, di fatto, blocca il servizio. La diffida dei gestori: "Circolare del Dirmei illegittima, va ritirata". E le cabine di regia provinciali, disertate dagli assessori, "sono inutili"

Blocco dei ricoveri in quelle Rsa dove c’è anche un solo caso positivo al Covid, pur in presenza di tutte le misure di isolamento previste per evitare possibili contagi. È quello che prevede la circolare inviata dal Dirmei lo scorso 13 novembre e oggi impugnata formalmente dall’Anaste, una delle associazioni che raggruppano i gestori delle strutture per anziani. La querelle, ormai arrivata alle diffide e alle carte bollate, giunge in un momento estremamente complicato per quello che nella prima ondata è stato il teatro di una vera e propria tragedia che ha contato moltissimi morti. Focolai di infezione vengono segnalati con un aggiornamento che preoccupa e per questo sono in corso fin dalla prima mattinata riunioni al Dipartimento per le emergenze e le malattie infettive a riprova che, pur con dati generali che indicano un rallentamento dei contagi sul piano generale, il fronte delle case di riposo torna ad allarmare.

Nella lettera, inviata per conoscenza anche al ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente regionale di Anaste, Michele Assandri, diffida il direttore del Dirmei Emilpaolo Manno, la coordinatrice del settore Rsa Giuseppina Dassio e la stessa Unità di Crisi a “ritirare la circolare” che “contiene prescrizioni non previste dall’Istituto Superiore di Sanità – spiega Assandri – e neppure dalla stessa delibera della Regione varata appena due giorni prima della circolare e nella quale sono contenute dettagliate linee guida predisposte dal Dirmei”. Perché non indicare un divieto così importante nell’atto della giunta in cui si specificano addirittura i detergenti da utilizzare per la sanificazione? È accaduto qualcosa nelle Rsa del Piemonte, nei due giorni che passano dalla delibera alla circolare?

Nella comunicazione inviata dal dipartimento “non è indicata la motivazione in forza della quale devono essere bloccati gli inserimenti in Rsa di nuovi ospiti negativi al Covid” scrive Anaste che sottolinea anche l’assenza “di richiamo ai presupposti di diritto e di fatto, in quanto tali elementi essenziali e costitutivi di un atto amministrativo avente forza precettiva”. Oltre alle questioni giuridiche c’è la diretta conseguenza di questo divieto: “si ravvisano anche gli estremi dell’interruzione di un servizio di pubblica utilità, quale quello erogato dalle Rsa accreditate e convenzionate con il Servizio sanitario regionale, in quanto – spiega ancora Assandri nella lettera – ci sono centinaia di anziani piemontesi non autosufficienti e malati cronici che non possono essere assistiti a domicilio, che hanno presentato la domanda di ammissione presso le nostre strutture socio-sanitarie”.

La domanda di fondo è: se ci sono strutture in grado di garantire l’isolamento dei pazienti positivi e vengono applicate tutte le indicazioni previste nella delibera con i relativi allegati tecnici, perché il Dirmei con la circolare vieta qualsiasi nuovo ricovero? Ma soprattutto perché non lo ha fatto la giunta nel suo atto di appena due giorni prima? “L’impossibilità di essere assistiti presso il proprio domicilio per la complessità del carico sanitario ed assistenziale, nonché di essere presi in carico presso la Rsa scelta dalla famiglia, produce la necessaria conseguenza – sottolinea Anaste – di ricorrere al ricovero ospedaliero non appropriato, che non fa altro che intasare la rete ospedaliera piemontese, già sotto pressione a causa dell’emergenza sanitaria internazionale in corso”.

Dagli ultimi dati emerge che su circa 28mila ospiti di tutte le strutture della regione, i positivi al Covid sono 3.523 e di questi 419 sono stati ricoverati in ospedale. “Quindi per quelli che continuano a rimanere nelle strutture evidentemente ci sono misure in grado di separarli dai non positivi – osserva Assandri –. E allora perché il Dirmei vieta nuovi ingressi?”

Intanto, cresce il mugugno di più di un amministratore locale, presidenti di Provincia in testa, per la mancata partecipazione (sia pure in videoconferenza) degli assessori alla Sanità Luigi Icardi e al Welfare Chiara Caucino alle cabine di regia sulle Rsa, dove la presenza (quando c’è) di funzionari impedisce, come sottolineano gli stessi amministratori del territorio, di assumere decisioni di politica sanitaria e assistenziale. 

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