POLITICA & GIUSTIZIA

Turbativa e falso, arrestato sindaco del Vco

Il primo cittadino di Premosello Chiovenda è finito ai domiciliari: avrebbe fatto costruire una struttura Covid nel suo paese senza le autorizzazioni "in spregio delle norme". Dopo una fugace adesione alla Lega era rimasto in stretti rapporti con il capogruppo in Regione Preioni

Il sindaco di Premosello Chiovenda, 1.900 abitanti in provincia di Verbania, è stato arrestato dai carabinieri per falso in atti pubblici e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Secondo le indagini coordinate dalla procura di Verbania, Giuseppe Monti – è il nome del primo cittadino, ora ai domiciliari – avrebbe concordato la creazione di una struttura Covid con la società di gestione della Rsa del paese, nonostante la mancanza di autorizzazione della Regione Piemonte, per un importo di circa 240mila euro. Investimento a carico della stessa società, con la promessa che, alla scadenza, il contratto di gestione sarebbe stato rinnovato senza gara.

A seguito della realizzazione di una struttura di degenza temporanea per pazienti affetti da Covid-19 presso un immobile adibito a Rsa affidata in gestione alla società KCS di Bergamo, sono stati evidenziati alcuni passaggi che hanno portato a sviluppare l’indagine. In quel periodo il sindaco ha concordato con la società di gestione della Rsa la realizzazione delle opere necessarie per la creazione di una struttura “Covid”, nonostante la mancanza di autorizzazione da parte della Regione Piemonte, espressamente negata, per un importo di circa 240mila euro a carico della stessa cooperativa, con la promessa che alla scadenza del contratto di gestione lo stesso sindaco avrebbe provveduto a prorogare e affidare alla medesima Kcs, senza bandire alcuna gara, la gestione per altri sei anni, nonostante la scadenza fosse prevista per il 30 settembre 2020.

I fatti – nella ricostruzione degli investigatori – si sono concretizzati tra agosto e settembre scorso quando, alla scadenza del contratto di gestione, il sindaco ha prorogato di sei anni tale contratto senza bandire alcuna gara. Oltre a questo, Monti, in concorso con la responsabile del servizio finanziario del comune, oggi indagata a piede libero, ha falsificato la data sui documenti con i quali ha prorogato l’affidamento della gestione alla Kcs e sul documento con il quale ha affidato la figura professionale di direttore di struttura della casa di riposo comunale, con oneri finanziari aggiuntivi rispetto al contratto di servizi in essere, ad una donna, dipendente della cooperativa, affidandole di fatto la direzione della struttura.

Sono state “la disinvoltura e lo spregio delle norme di buona amministrazione” a indurre la procura di Verbania, che ha coordinato le indagini dei Carabinieri, a chiedere l’arresto del sindaco Monti. Secondo gli inquirenti “l’indagato ha continuato a gestire l’ente pubblico evidenziando, già di per sé, la sussistenza di un concreto rischio di reiterazione di altri reati della stessa specie nel quotidiano svolgimento del proprio incarico”. Il timore degli inquirenti, è stato quello di una “continua adozione di provvedimenti amministrativi ispirati da ragioni di favoritismo nei confronti di soggetti legati da rapporti di conoscenza e frequentazione”, rischi “tanto più frequenti e possibili in ambiti territoriali di limitate dimensioni quale quello in cui opera” il protagonista di questa vicenda. In un momento di recrudescenza dell’emergenza epidemiologica quale quello attuale, concludono gli inquirenti “deve essere assolutamente garantita la massima trasparenza e correttezza dell’agire della pubblica amministrazione, scevra da ogni sospetto di parzialità e collateralismo con interessi privati”.

Una notizia di cronaca giudiziaria che non può non avere ripercussioni anche sul piano politico, giacché il sindaco Monti nel 2018 aveva aderito, assieme alla sua giunta, alla Lega. L’annuncio del trasferimento, nel febbraio di quasi tre anni orsono, venne dato in una conferenza stampa alla quale parteciparono l’allora candidato alle elezioni politiche Enrico Montani, poi eletto senatore, e l’allora sindaco di Borgomezzavalle Alberto Preioni, oggi capogruppo in Consiglio regionale e commissario della Lega nel Vco. Un amore fugace, a quanto pare, avendo poi aderito a Forza Italia e al movimento di Mara Carfagna (Voce libera). Eppure, nonostante avesse lasciato il Carroccio, è rimasto in stretti rapporti con Preioni, al punto che lo stesso capogruppo era presente a un sopralluogo durante la costruzione della struttura. In quell’occasione, era la fine di marzo, il coordinatore della Lega domese Mario Bentivoglio dichiarava: “Preioni ha sentito nel pomeriggio l’Unità di crisi, sollecitando le ultime autorizzazioni richieste che sono attese nelle prossime ore”. Autorizzazioni che a quanto pare non sono arrivate.

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