Riaprono i negozi e, toh, la gente vuole comprare

Davvero strana la gente. Riaprono i negozi dopo tre settimane di serrande abbassate e, guarda un po’, a molti viene il ghiribizzo di fare compere. Peraltro dopo aver scoraggiato gli acquisti online, demonizzando il commercio in rete, al punto da prefigurare l’introduzione una super tassa sui guadagni delle big tech. Comunque sia, di fronte al primo giorno di shopping prenatalizio, il governatore Alberto Cirio si rimette lo scolapasta in testa e parte lancia in resta contro i comportamenti irresponsabili dei piemontesi. E così ha fatto seguire il fervorino pronunciato di prima mattina – “Quello che ho visto ieri in alcune vie a Torino è qualcosa che mi riporta con la mente in estate e non possiamo permettercelo” – la richiesta di un giro di vite per contenere l’eccessivo affollamento nelle vie del centro del capoluogo.

È quanto si è deciso di fare questa mattina durante la riunione, in videoconferenza, del Comitato Provinciale per l’Ordine e Sicurezza Pubblica, presieduta dal prefetto con la partecipazione del presidente della Regione, della sindaca del Comune e della Città Metropolitana di Torino, del questore e dei comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza. Ora, a meno di non prevedere uscite da casa contingentate per estrazione delle iniziali, sul modello delle targhe alterne di funesta memoria, forse sarebbe bastato stabilire una strategia delle riaperture, che fosse un tantino meno improvvisato dello riaprire e basta. Invece si preferisce suonare la gran cassa dell’indignazione e del richiamo paternalistico, panacea per ogni genere di inettitudine.

Nella giornata di domani si terrà un incontro con le associazioni dei commercianti e i gestori dei principali esercizi commerciali del centro di Torino per la messa in atto di misure organizzative e prescrizioni rigorose per evitare gli assembramenti all’ingresso dei negozi. Saranno inoltre svolti controlli a campione anche nei punti di accesso a Torino per verificare il rispetto delle limitazioni alla mobilità in vigore nella zona arancione, che prevedono, ora, la possibilità di spostarsi solo all’interno del proprio Comune ma richiedono la sussistenza di comprovati motivi, documentati attraverso l’apposita autocertificazione, per spostarsi con mezzi pubblici o privati in un comune diverso.

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