VERSO IL 2021

Forza Italia e FdI stoppano Damilano

"Bene la sua disponibilità, ma no a fughe in avanti, la nostra candidata è Porchietto", dicono i berluscones. E sul fronte civico in campo c'è pure Giuntoli. Il partito della Meloni: "È un'ipotesi, vedremo". Cirio: "Chiunque avrà il mio sostegno". Il nodo Torino al tavolo nazionale

“La candidatura a sindaco nelle grandi città è da sempre una scelta che spetta al tavolo nazionale. Siamo contenti che finalmente il dottor Damilano abbia deciso di scogliere le riserve dopo mesi di attesa perché sicuramente un progetto civico è un valore per tutta la coalizione. Ora la sua candidatura potrà essere discussa come quella delle altre sul tavolo con maggiore serenità”. Dietro i toni ovattati del commissario cittadino di Forza Italia Marco Fontana, in una nota redatta in accordo con il numero uno piemontese Paolo Zangrillo, c’è qualcosa più che un altolà verso Paolo Damilano che in queste ore ha ufficializzato la sua disponibilità a candidarsi a Torino, cercando di blindare la sua designazione. Una fuga in avanti non apprezzata dai berlusconiani che continueranno “a portare sul tavolo nazionale la candidatura di Claudia Porchietto” dice Fontana.

La deputata che tanto piace al Cav e che in un recente sondaggio di Swg è risultata la più conosciuta tra i papabili candidati, sia di centrodestra sia di centrosinistra, resta una delle opzioni per il capoluogo piemontese in attesa che si sciolgano i nodi legati alle altre grandi città italiane. E proprio dai vertici di Forza Italia fanno sapere che in questo momento il primo tema da affrontare è la Calabria, poi ci sono Roma e Milano e in seguito gli altri principali centri. E se proprio deve essere un civico gli azzurri hanno pure in quel caso un’alternativa, rappresentata da Massimo Giuntoli, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino. “Ribadiamo – conclude Fontana nella sua nota – che è fondamentale scegliere il candidato sindaco e la squadra di governo ma questo non basta. Serve un progetto, una vision per Torino, aspettiamo con fiducia di conoscere le idee di tutti gli amici del centrodestra”.

Indispettita anche l’altra forza della coalizione, Fratelli d’Italia. “Siamo contenti che ci sia una prospettiva civica con la candidatura di Damilano. Ora la coalizione del centrodestra valuterà se sostenerlo, ma è un’ipotesi: aspettiamo un’indicazione dal tavolo nazionale” spiega Augusta Montaruli, parlamentare torinese del partito di Giorgia Meloni. “Il passo avanti di Damilano è comunque una buona notizia: i torinesi sanno che a destra troveranno una coalizione unita, mentre a sinistra tra spaccature e passi indietro non hanno nemmeno idea di chi si presenterà alle urne, non solo come candidato ma proprio come coalizione” conclude Montaruli.

A differenziarsi, per l’ennesima volta, dal suo partito è Osvaldo Napoli, parlamentare e attuale capogruppo azzurro in Sala Rossa. “Damilano è un candidato forte, non si tenti di affossarlo”, intima ai suoi. “Bene ha fatto ad anticipare i tempi”, dice a proposito della mossa odierna dell’imprenditore acqua&vino che con la sua dichiarazione di adesione all’offerta fattagli dalla Lega ha colto in contropiede gli alleati. Per Napoli, si tratta di “una candidatura forte di un imprenditore di area civica che qualcuno tenta di indebolire con la vecchia politica, come successo cinque anni fa costringendo il centrodestra ad arrivare al voto con tre candidature”. Ovvero quando lo stesso Napoli fece il diavolo a quattro per essere candidato, impedendo ogni accordo sia sull’allora esponente civico, il notaio Alberto Morano, sia sul “reprobo” Roberto Rosso. Insomma, la memoria pare giocare brutti scherzi al deputato di Giaveno, e non certo per l’età. 

Sulla vicenda interviene anche il presidente della Regione Alberto Cirio, conterraneo dell'imprenditore vinicolo, essendo entrambi langaroli: “Avrà il mio totale sostegno” dice il governatore. “Damilano – prosegue – è una persona straordinaria che conosco bene come imprenditore. È perfetto per Torino perché è veloce, dinamico e porterà alla città quella internazionalizzazione di cui ha bisogno. Una persona che ha dimostrato di sapere guardare lontano e che ha avuto successo nel privato e che quindi può mettere a disposizione della città le sue competenze”. Salvo poi aggiungere che “non spetta a me, ovviamente, la designazione”, assicurando comunque al candidato che sarà scelto, a partita da Claudia Porchietto, un leale e forte sostegno”.