EMERGENZA SOCIALE

Caos trasporti, la scuola resta a piedi

I presidi contrari allo scaglionamento degli ingressi, mancano bus e c'è il rischio di congestionare il traffico. Non si intravvede una soluzione. L'assessore Gabusi: "Decida il Governo". In questa situazione il ritorno in classe è una chimera

“Ci vorrebbero almeno 100 bus in più a Torino e una settantina negli altri capoluoghi e non ci sono. Ma anche se ci fossero e li mettessimo su strada, finiremmo per intasare completamente il traffico nei centri cittadini”. Marco Gabusi, assessore regionale ai Trasporti, risponde così al no delle istituzioni scolastiche alla proposta della Regione di scaglionare ingressi e uscite degli studenti dalle 8 alle 10 e dalle 14 alle 16 per consentire al trasporto pubblico di osservare le regole sulla capienza dei mezzi. Secondo l’assessore che ha riferito sulla questione in Consiglio regionale, il progetto elaborato “consentirebbe ai bus di fare due giri e garantire il trasporto di tutti gli studenti secondo i distanziamenti previsti dalle linee guida ministeriali. Diversamente, senza scaglionamento delle corse per mantenere i carichi di trasporto corretti servirebbe un numero notevole di mezzi in più che non ci sono e, appunto, provocherebbero pesanti conseguenze sulla in circolazione nei centri urbani”. Dunque da una parte la scuola che rigetta l’ipotesi di scaglionare e prolungare gli orari, dall’altra da Regione che spiega come non ci siano bus a sufficienza e semmai ci fossero si rischierebbe il caos. Tutto questo a meno di un mese dal previsto rientro in classe.

“Deve essere il Governo o il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina a prendere la decisione finale su come riaprire le scuole”, taglia corto Gabusi. "Porremo questo tema in Conferenza delle Regioni per capire se c'è la volontà da parte del ministro Azzolina e del governo di prendere una decisione. La Regione si è mossa per tempo per rimodulare i trasporti, ma anche la capienza al 50% potrebbe non essere sufficiente. Vuol dire sulla metropolitana di Torino tre persone a metro quadro e quaranta persone in ogni mezzo extra urbano".

L’assessore ha ricordato come "molti dirigenti scolastici sembrano orientati verso ritorno alla didattica in presenza al 50% e a tendere verso il 75%. Servirebbe un’interpretazione più ampia del Dpcm da parte del Governo. Credo infatti che il decreto sbagli nel momento in cui sancisce che, se il prefetto non riesce a trovare un punto di incontro tar le diverse esigenze, la palla torna al governatore della Regione. È il Governo che deve decidere”, dice sottolinenando che la Regione la sua proposta l’ha fatta, anche se bocciata dalle autorità scolastiche.

Il titolare dei Trasporti nella giunta di Alberto Cirio era stato sollecitato a riferire in Consiglio regionale dalle minoranze che, con il capogruppo di Lev Marco Grimaldi, avevano paventato il rischio che questo argomento “venisse trattato con sciatteria”. Il suo omologo del PdRaffaele Gallo aveva chiesto alla giunta e alla maggioranza “lo sforzo di poter discutere oggi di cosa sta capitando nei trasporti, perché è un problema enorme e malgrado gli annunci, a quanto pare, il 7 gennaio non saremo pronti” 

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