VERSO IL 2021

"Basta parlare di me, i candidati dicano cosa vogliono per Torino"

Nessun ripensamento per Appendino, neppure di fronte a eventuali novità positive nei processi. E lancia il guanto di sfida ai suoi potenziali successori: "Parlino dei programmi". L'auspicio è che le elezioni non vengano rinviate

“Il tema non è più Chiara Appendino”. Guai a chiedere alla sindaca di Torino se, visto lo stallo che accomuna Pd e M5s nella ricerca di un suo suo successore, ci siano possibilità di un suo ripensamento rispetto alla decisione di uscire dopo un solo mandato al piano nobile di Palazzo Civico. Una decisione, annunciata dopo la condanna in primo grado nel processo Ream, e sulla quale non è intenzionata a cambiare idea, nemmeno a fronte di eventuali sviluppi giudiziari a lei favorevoli. Piuttosto, durante la conferenza di fine anno, la prima cittadina bacchetta i tanti candidati in pectore.

“Sgomberato il campo dal mio nome mi piacerebbe sapere cosa vogliono fare le altre forze di questa città” dice Appendino prima di elencare quelli che considera successi della sua amministrazione: “Si andrà avanti sulla raccolta differenziata che non sempre porta consenso? E sull’innovazione si procederà nel solco di Torino City Lab o questo progetto verrà accantonato perché è stato fatto da noi? Si andrà avanti su Metro 1 e Metro 2, sulla rete solidale, sulle trascrizioni dei figli omogenitoriali?”. Ci tiene alla sua dote Appendino e striglia chi punta a succederle alla poltrona: “Io mi sono fatta da parte – sottolinea Appendino – perché si smettesse di parlare di me e si cominciasse a discutere delle idee e dei progetti per il futuro della città. E invece questa discussione non lo sto vedendo, purtroppo”.

Incalzata sulle beghe che sin dall’inizio della sua amministrazione attanagliano il gruppo Cinquestelle, Appendino dice che “l’attuale consiliatura ha una maggioranza, e questa maggioranza ha votato tutti gli atti che dovevano essere votati, unico su cui c’è stato un rallentamento è stata Cavallerizza che voteremo a gennaio. E alcuni atti, anche significativi, sono stati votati anche da alcune minoranze”. Insomma, tutto bene secondo la prima cittadina che ha perso quattro consiglieri da quando si è insediata (l'ultimo è Damiano Carretto) e ora può contare su un unico voto di maggioranza (il suo) durante le sedute in Sala Rossa.

Sul Movimento 5 stelle, da cui Appendino si è autosospesa a seguito della sentenza Ream, dice che “è iniziato un percorso che prevede l’analisi di quanto è stato fatto in questi quattro anni e mezzo e la realizzazione di un programma”. Un percorso in cui la sindaca dice che offrirà un contributo in termini programmatici, ma rimanendo fuori dal totonomi sul prossimo candidato sindaco che verosimilmente “potrebbe arrivare entro febbraio del prossimo anno”.

Riguardo alla data delle prossime elezioni amministrative, l’auspicio di Appendino è che “si vada a scadenza naturale perché vorrebbe dire che la lotta alla pandemia sta procedendo bene, che abbiamo superato l’emergenza e siamo quindi nelle condizioni di tornare a una normalità che ci permetta di andare a votare”. “Al di là di questa considerazione quello che è stato fatto in questi quattro anni e mezzo è un solco tracciato che ha già le basi per la ripartenza. Il tema di quando si andrà a elezioni – assicura Appendino – non condiziona la nostra attività amministrativa, noi lavoreremo fino all'ultimo giorno in cui siamo in carica ogni secondo dedicandolo alla nostra città per accompagnarla fuori dall’emergenza”.

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