LOTTA AL COVID

"Test rapidi poco sicuri per le Rsa"

I gestori delle strutture chiedono l'utilizzo dei tamponi molecolari per personale e ospiti. Assandri (Anaste): "Se la Regione si ostina a usare gli antigenici, almeno si facciano ogni settimana"

Utilizzare i tamponi molecolari per il personale e gli ospiti delle Rsa. È quanto chiede Anaste  Piemonte, una delle dodici organizzazioni di rappresentanza dei gestori delle oltre 700 strutture assistenziali sul territorio regionale. In una lettera inviata ai vertici dell’Unità di Crisi, il presidente regionale dell’associazione di categoria Michele Assandri ribadisce con forza quanto già chiesto, senza esito, nelle cabine di regia provinciali per la gestione dell’emergenza nelle Rsa, ovvero “adeguarsi alle indicazioni del ministero della Salute contenute in più di una circolare, dove viene ribadito che per lo screening periodico del personale e degli ospiti delle nostre strutture lo strumento gold standard internazionale è il tampone molecolare”.

Nella richiesta di utilizzare i tamponi “tradizionali” anziché quelli rapidi acquistati e distribuiti dalla Regione, Anaste sottolinea che se quest’ultima tipologia “può essere molto utile per l’accertamento in corso di pazienti sintomatici”, lo screening periodico “deve essere fatto per monitorare eventuali asintomatici con infezione in corso” e quindi richiede uno strumento di maggior precisione e affidabilità.

A sostegno della sua tesi, Assandri ricorda come sia “necessario garantire alle strutture i migliori mezzi per prevenire l’ingresso e la diffusione del virus nelle nostre strutture”. Nel caso la linea della Regione dovesse rimanere quella dell’impiego dei tamponi rapidi, “almeno si segua l’esempio del Veneto – chiede il presidente di Anaste – che ha previsto l’esecuzione del tempone rapido ogni settimana e non ogni due come previsto in Piemonte”.

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