CONCORDIA ISTITUZIONALE

Cirio e Appendino alleati per salvare il Lingotto

I francesi vogliono tagliare la corda e vendere l'immobile: 40 milioni. Ma Torino non può rimanere senza polo fieristico. Ipotesi di gestione pubblico-privata per rilanciare la struttura e, in prospettiva, subentrare nella proprietà. Intanto si chiedono ristori al Governo

Subito i ristori, poi un piano per salvare il centro fieristico del Lingotto. Partirà in queste ore la lettera con cui il governatore Alberto Cirio chiede all’esecutivo un aiuto economico per un settore che finora ha subito le ingiurie della crisi senza ottenere nulla dalle casse pubbliche. Da mesi, la proprietà – i francesi di Gl Events – ha mostrato espliciti segnali di insofferenza: quell’area non rende più come un tempo, l’epidemia ha dato il colpo di grazia e per quanto riguarda loro un disimpegno non è più questione di “se” ma solo di “quando”. Eppure il Lingotto Fiere negli ultimi anni ha attratto 8mila espositori per un’affluenza di oltre 1 milione di visitatori. I fiori all’occhiello sono il Salone del libro e il Salone del Gusto, ma non solo: da Expocasa ad Automotoretrò, finché si è potuto viaggiare le esposizioni non sono mancate. Certo, il centro non è mai decollato, anzi se è rimasto in piedi, finora, è stato soprattutto grazie alle kermesse pubbliche o comunque Made in Turin, rivelandosi ben poco attrattivo per manifestazioni, fiere o congressi provenienti da fuori.

Per questo sta maturando l’ipotesi di una gestione pubblico-privata del Lingotto. Ne hanno discusso già in passato il Comune di Torino e la Regione, l’argomento è tornato ieri all’ordine del giorno in una riunione svolta in piazza Castello, sala Giunta, cui hanno partecipato Cirio, assieme ai suoi assessori Fabrizio Ricca e Vittoria Poggio e al direttore Paola Casagrande, il titolare del Commercio a Palazzo Civico Alberto Sacco, accompagnato dalla sua responsabile di settore Paola Virano, il presidente della Camera di Commercio Dario Gallina con il segretario generale Guido Bolatto.

“L’obiettivo è quello di unire le istituzioni locali in un progetto di rilancio turistico del territorio che vede nel polo del Lingotto un punto di riferimento fondamentale” si legge in una nota ufficiale diffusa dalla Regione. Ma come? Gl Events ha chiesto formalmente al pubblico di acquisire la proprietà, valutandola in 40 milioni di euro. Di un acquisto per ora non se ne parla, altre sono le priorità. Diverso il discorso in prospettiva, ipotesi che sta provando a tracciare Cirio, assieme a Chiara Appendino: quella cioè di prendere in gestione il Lingotto, enti pubblici e privati del settore, riconoscendo un affitto poco più che simbolico con la possibilità, dopo alcuni anni, di esercitare una sorta di diritto di prelazione.

Non mancano le incognite. Se da una parte, infatti, Regione e Comune considerano quell’area strategica e certamente da valorizzare anche nel contesto urbanistico. Sul tavolo, oltre alle questioni economiche, ci sono però molte incognite, a partire da come evolverà il sistema fieristico dopo il Covid. Difficile che anche le manifestazioni commerciali non subiscano cambiamenti imposti dalla pandemia e diventati ormai esperienze diffuse, quali ad esempio le visite virtuali a stand e rassegne online. Per non dire della difficoltà di reperire sul mercato profili manageriali in grado di scovare nuove opportunità di business da far convergere sotto la Mole.

print_icon