CALAMITA'

Alluvione, scontro sui risarcimenti

La Lega accusa il Governo di aver stanziato solo 15 milioni. Polemica del capogruppo Preioni: "Qualcuno sta giocando coi numeri". Borghi (Pd): "I 100 milioni ci sono, ma la Regione trasmetta i dati necessari alla Protezione Civile". Il caso delle stime del Vco

Sui danni provocati dall’alluvione continuano a ballare le cifre. E il centrodestra così come il centrosinistra, al pari di Governo e Regione suonano musiche diverse. Il capogruppo delle Lega in consiglio regionale Alberto Preioni mette mano alla grancassa per accusare l’esecutivo, dimissionario, e la macchina della Protezione Civile Nazionale di “giocare coi numeri”, tenendo ben stretti i cordoni della borsa a dispetto degli annunci e delle necessità.

Sul fronte opposto, il deputato ossolano del Pd Enrico Borghi, conterraneo di Preioni, punta proprio il dito contro la sua Provincia per un uso disinvolto delle procedure per la richiesta di aiuti economici e, citando informazioni della Protezione Civile rileva come il denaro arrivato per gli interventi di somma urgenza sia congruo rispetto alla necessità, ma rimanda nel contempo la palla nel campo della Regione cui spetta comunicare i dati al dipartimento diretto da Angelo Borrelli. Proprio sui dati, alcune settimane fa, era scaturita una polemica a distanza tra la Regione, il cui presidente Alberto Cirio è anche commissario straordinario per la calamità dell’autunno scorso, e il dipartimento della Protezione Civile a causa di un ritardo dell’invio dei dossier relativi ai comuni del Torinese e di quelli della Provincia di Alessandria colpiti dall’alluvione.

Oggi come allora, la Lega punta l’indice verso Roma. “Al posto di un miliardo di euro, di cui 77 milioni per la somma urgenza, più il piano di ricostruzione e i danni a privati e partite Iva, dal Governo sono arrivati solo 15 milioni, parliamo dello 0,15%” denuncia Preioni, concludendo che “qui c'è qualcuno che sta giocando coi numeri e coi territori, e non è certo la Regione". Il capogruppo ricorda come "il 7 gennaio c'è stata la scadenza della rendicontazione fatta dai Comuni sui danni patiti da privati e partite Iva: il quadro dei fabbisogni è stato inviato al dipartimento della Protezione Civile venerdì scorso, ma al momento il governatore Alberto Cirio e' un commissario senza portafogli”.

Il partito di maggioranza della coalizione che governa la Regione mette sul tavolo anche “i 500 milioni che stiamo ancora aspettando per l'alluvione del 2019". Per Preioni la resposnabilità è chiara: "E' Roma che deve darci i fondi perchè se è vero che Cirio è commissario straordinario, è altrettanto certo che nelle emergenze è lo Stato che deve intervenire”. Poi l’affondo all’avversario:  “Il Pd smetta di giocare con le cifre e speculare sulla pelle di chi sta ancora aspettando i soldi. E’ evidente che tra Governo e Regione ci sono velocità di marcia diverse. Mentre noi corriamo stando dalla parte dei cittadini, a Roma lavorano per mantenere salde le poltrone".

Ben diversa la versione governativa. “Ho ricevuto in queste ore alcuni solleciti, da parte di sindaci e amministrazioni comunali dei territori colpiti dall'alluvione di ottobre, circa l'esigenza di comprendere a quale livello siano le risorse per la liquidazione dei fondi per la somma urgenza stanziati con l'ordinanza della Protezione Civile dello scorso 9 novembre”, premette il deputato dem Borghi. “Alcuni amministratori hanno manifestato il timore che i fondi potessero essere bloccati a Roma, ma da una verifica fatta personalmente presso i vertici del Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio, sono in grado di assicurare che i 15 milioni stanziati dalla predetta ordinanza sono stati versati alla Regione Piemonte in data 11 dicembre 2020 con un unico versamento”.

Il parlamentare del Pd non rinuncia a scendere sul terreno comune con il capogruppo leghista, quel Vco che quest’ultimo nella sua visione da caput mundi ha trasformato agli occhi dei detrattori (e non solo) in una sorta di Preioniland.  “Rilevo peraltro da organi di stampa, stante l' assenza totale di comunicazione da parte dell'ente interessato, - scrive in una nota Borghi - che degli annunciati 59 milioni di danni che sarebbero stati censiti dalla Provincia del Vco, a quanto pare sostanzialmente scaricando i dati dalla piattaforma regionale Emeter e quindi intestandosi come proprie le valutazioni compiute da funzionari regionali, mentre solo 5.306.173,14 euro sarebbero i fondi effettivamente necessari per far fronte agli interventi di somma urgenza”. Quindi, prosegue Borghi, “la capienza di 100 milioni stanziata in legge di bilancio, su emendamento del sottoscritto, per far fronte agli interventi di somma urgenza risulta essere congrua con le esigenze di somma urgenza emerse nel Verbano Cusio Ossola, naturalmente a condizione che la Regione Piemonte provveda al trasferimento dei dati alla Protezione Civile nazionale. Naturalmente – aggiunge il deputato – proseguirà il nostro impegno per far fronte alla parte restante dei danni, sotto forma di pronto intervento e di riassetto idrogeologico”.

Cifre gonfiate? Promesse non mantenute? Certo è che a tre mesi dall’alluvione che sconvolse gran parte del Piemonte, provocando danni enormi il difficile rapporto tra Regione e Governo, con inevitabili tracimazioni in scontri tra partiti, si mostra sempre più evidente. E non certo d’aiuto a chi ha subito i danni.

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