SCIOPERO BIANCO

Un Governo sci-munito slitta sull'ordinanza

Il gestore dell'impianto di Piana di Vigezzo (Vco) si fa beffe del ministro Speranza: "Non chiudo con un comunicato stampa". Il provvedimento è uscito in queste ore e avrà validità da domani. E lui fino a stasera tiene aperto. "E se dovesse arrivare impugnerò la multa"

C’è chi dice no all’imposizione del Governo, in zona Cesarini, di chiudere gli impianti di sci. “Le leggi non si fanno con i comunicati stampa. Venerdì ho ricevuto una comunicazione dalla Regione Piemonte che il 15 febbraio si poteva aprire e quindi mi sono attrezzato per farlo. Poi ieri sera c’è stato un comunicato, che non mi pare abbia validità di legge, secondo cui gli impianti devono restare chiusi. Io tra la legge e il comunicato stampa ho scelto la legge”. Ad affermarlo, in una intervista all’Adnkronos, è Luca Mantovani, amministratore delegato della società Vigezzo & Friends che gestisce l’impianto di Piana di Vigezzo, il quale spiega perché oggi la struttura è operativa nonostante lo stop del ministro della Salute Roberto Speranza.

“Ufficialmente – aggiunge – nessuno ci ha detto che dovevamo stare chiusi, abbiamo avuto comunicazione attraverso i social che il ministro aveva fatto un comunicato stampa, peraltro poco fa ho ricevuto una chiamata dalla prefettura che mi ha confermato che l’ordinanza, diversa dal comunicato stampa, è uscita in questi minuti e che entrerà in vigore tra 24 ore come tutte le cose di urgenza per le leggi italiane e quindi da domani ci adegueremo all’ordinanza”. Sulla possibilità di una eventuale multa per l’apertura osserva: “Se me la faranno la impugnerò”.

Quanto al merito del provvedimento, Mantovani aggiunge: “Un Paese serio queste cose non le fa la domenica sera, non fa assumere le persone il sabato per dirgli il lunedì che non hanno più il lavoro o per lo meno se lo vuole fare perché ci sono motivi superiori che io non giudico visto che conoscono perfettamente nomi, cognomi, indirizzi, conti correnti bancari, versano e poi dicono state sereni, state chiusi ma noi ci pensiamo e invece io domani pago i contributi dei nostri dipendenti, gli stipendi li abbiamo pagati la settimana scorsa, ai ragazzi che ho assunto sabato per venire a lavorare oggi dico che domani stanno a casa”. “Al momento alla Vigezzo & Friends sono al lavoro 18 persone, a pieno regime sarebbero 26 a cui vanno aggiunti una quindicina di maestri di sci che sono fermi e l’indotto e noi siamo un microbo rispetto alle grandi stazioni, come per esempio la Via Lattea o SuperSki Dolomiti”, osserva ancora Mantovani confermando che al momento sono circa 200-250 le persone che si trovano oggi sugli impianti di Piana di Vigezzo.

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Sulla questione interviene anche Gianni Poncet, sindaco di Sestriere, comune olimpico nel comprensorio della Via Lattea. “A Sestriere dal 24 dicembre a metà febbraio abbiamo testato con 1.500 ragazzini che si allenavano su 5 piste tra cui 2 olimpiche che era tutto gestibile. Non abbiamo avuto un caso di Covid né tra i ragazzini né tra gli allenatori, né tra i genitori che accompagnavano, a dimostrazione che la montagna poteva essere vissuta, ovviamente contingentata al 30%, a livello turistico dando un po’ di ristori in maniera diretta agli operatori”. “Ad oggi – prosegue – tante belle parole sui ristori ma l’unico ristoro è quello che il Comune di Sestriere con soldi suoi è riuscito a destinare a operatori, albergatori, commercianti, maestri di sci. Per tutto il resto siamo fermi ad aspettare e pensiamo a categorie come i maestri di sci che non fanno un’ora di lezione dal 9 marzo 2020 e che gli unici aiuti finora ricevuti sono i due mesi della passata stagione, 600 euro al mese, e oggi un ristoro di 600 euro dato dall’amministrazione comunale”. 

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