EMERGENZA ECONOMICA

La sfida degli ambulanti: "Riapriamo"

Dopo essesi incatenati nei giorni scorsi, oggi sfilano per Torino con i loro furgoni. Pronti a montare i banchi in violazione delle norme. "Le istituzioni devono rendersi conto della nostra situazione" - VIDEO

La protesta degli ambulanti dei mercati contro la chiusura per l’emergenza sanitaria non si ferma e, dopo essersi incatenati nei giorni scorsi a Porta Palazzo, si trasferisce alle strade di Torino. Partiti dall’Allianz Stadium, centinaia di furgoni stanno attraversando la città per raggiungere la centrale piazza Vittorio.

“È ora che le istituzioni inizino a sentire il termometro di come siamo messi”, dice Gianfranco Nardozzi, presidente del sindacato Goia. “Se continuano a tenerci chiusi – promette – da domani metteremo i nostri banchi comunque nei mercati, con o senza permesso”.

“Se non ci fanno lavorare, per sopravvivere ci toccherà vivere da abusivi o vendere fuori dai mercati, per le strade”, avevano spiegato qualche giorno fa gli esercenti extralimentari dei principali mercati torinesi. Contestano le chiusure che impedisce loro di vendere anche quella merce che invece si può liberamente acquistare nella grande distribuzione. Punto dolente sono anche i ristori giudicati esigui ed erogati in ritardo. “Lavoriamo all’aperto e si possono distanziare i banchi e i clienti, dov’è il pericolo?”, si chiedono, sottolineando come per molti la situazione è ormai insostenibile: “Le spese non si fermano, tra contributi Inps, affitti e licenze. Per tanti di noi è questione di giorni se non di ore prima di dichiarare fallimento”. Tra i commercianti e le partite Iva c’è chi sostiene di essere vittima di un’ingiustizia, come Francesco Volta che ha un banco di libri, una licenza da quaranta anni che da sua madre è passata a lui. “Mi sento un paria –  denuncia – un libraio di serie B. Mentre le altre librerie sono essenziali e restano aperte io che lavoro in cinque mercati sono chiuso”. “Se dopo un anno siamo ancora rossi non è colpa nostra, non siamo gli untori. Noi non abbiamo portato il virus”, aggiunge Luciana, che ha un banco di intimo. La battaglia va avanti. E già per domani sono previste nuove iniziative. Stavolta di disobbedienza, promettono i mercatali, “a costo di farci manganellare”. 

La Regione Piemonte è pronta ad affiancare con l’Avvocatura regionale gli ambulanti che intendano avviare eventuali class action per il blocco del commercio ambulante e al dettaglio. Lo annuncia l’assessore agli Affari legali Maurizio Marrone, che insieme al presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, riceverà una delegazione dei mercatali. Due esponenti politici, uno di Fratelli d’Italia l’altro della Lega, tradizionalmente sensibili, anche per ragioni elettorali, alle istanze del mondo degli ambulanti. “Sul blocco dei mercati rionali il governo Draghi si muove in piena continuità con Conte – sostiene Marrone – impedendo di lavorare al commercio ambulante e al dettaglio, mentre la grande distribuzione e le multinazionali delle vendite online ne approfittano con una concorrenza spesso sleale”.

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