PALAZZO LASCARIS

La Lega alza la posta sull'azzardo

Resta alta la tensione nel centrodestra sulla riforma della legge contro la ludopatia. Dopo lo smarcamento di Forza Italia, il primo partito di maggioranza non arretra: "Dobbiamo salvaguardare i posti di lavoro"

Sul gioco d’azzardo la Lega è pronta ad alzare la posta. Dopo la prima giornata di discussione in Consiglio regionale, nonostante i distinguo di Forza Italia e Fratelli d’Italia, il partito di Matteo Salvini non arretra e anzi rilancia la sua proposta di riforma della legge contro la ludopatia approvata dalla passata legislatura di centrosinistra. Una norma che mette a rischio, secondo la Lega “migliaia di posti di lavoro”: sono 5.200 gli addetti che operano in questo settore e che rischiano la chiusura, secondo il primo partito di maggioranza in Regione Piemonte, a causa del distanziometro, il provvedimento cioè che impone alle sale gioco una distanza minima da una serie di luoghi sensibili tra cui chiese, banche, ospedali e scuole (500 metri per le grandi città, 300 metri per i centri più piccoli). C’è tempo fino al 20 maggio per adeguarsi, cioè per consentire a chi non è in regola di trasferirsi, a meno che non intervenga una “sanatoria” dal parlamentino piemontese. Per difendere la propria iniziativa il gruppo della Lega diffonde stralci della lettera inviata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil alla Regione: “È necessario garantire un presidio di legalità e buona occupazione, in modo tale da rappresentare per gli addetti una continuità lavorativa, necessaria anche per aiutare a contrastare quegli spazi dove si annidano e prolificano le offerte illegali”.

Dopo un week end di tensioni ieri Forza Italia si è formalmente smarcata, annunciando che “altre sono le priorità del Piemonte in questo periodo”, a partire dalle vaccinazioni. La Lega, a partire dal suo segretario Riccardo Molinari, è preoccupata anche per la posizione giudicata pilatesca assunta da Alberto Cirio che ieri non si è neanche presentato in aula pur essendo nel suo ufficio di piazza Castello da dove ha osservato la manifestazione di sindaci e associazioni contrarie al provvedimento presentato dal primo partito della sua maggioranza. “Ribadiamo il concetto della tutela dell’occupazione che corra di pari passo con la legalità e con la tutela della salute ed è per questo che chiediamo che venga modificata la legge regionale del 2016 – affermano i sindacati – affinché i lavoratori in Piemonte possano continuare a sentirsi stabilizzati e uscire da una logica di mera precarietà e incertezza sul futuro”. Di qui la difesa di “una nuova normativa regionale che guardi alla tutela della salute dei cittadini, che garantisca la legalità e che si occupi con interesse e concretezza della buona occupazione e della continuità lavorativa di migliaia di persone e famiglie”.

Intanto il dibattito in Consiglio prosegue con l’opposizione che ha presentato 65mila emendamenti ostruzionistici per bloccare la legge che ha come primo firmatario Claudio Leone. Anche contingentando i tempi si tratta di una cifra che potrebbe comportare non meno di 130-150 sedute d’aula per essere votata, ovvero mesi di lavori. Ieri è stata bocciata la richiesta di sospensione presentata dal centrosinistra che continua a difendere la norma votata nel 2016: “La legge ha funzionato bene – sottolinea il consigliere albese del Pd Maurizio Marello – le slot in quattro anni sono passate da 26mila a 13mila, il volume giocato si è ridotto di oltre 500 milioni di euro e si è ridimensionato significativamente il numero di coloro che sono caduti nella dipendenza da gioco d’azzardo. Ritengo la sua abrogazione un fatto gravissimo”. Lo stesso Marello aveva chiesto una sospensiva che consentisse un pronunciamento del Cal, Consiglio delle autonomie locali, sul provvedimento. Questa mattina è stato accontentato dal presidente di Palazzo Lascaris Stefano Allasia che ha inviato all’organismo il testo della proposta di legge della Lega: il parere arriverà il 23 aprile, ma non essendo vincolante la discussione prosegue.

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