OPERE & OMISSIONI

"Draghi faccia ripartire la Tav"

La sollecitazione del parlamentare di Azione Costa: "Da due anni la progettazione sulla tratta interna tra Torino e Bussoleno si è bloccata". A rischio i soldi Ue e l'utilità dell'intera infrastruttura

“Il Governo Draghi riprenda in mano il dossier sulla Tav e imponga un’accelerazione per la ripresa dei lavori della tratta italiana”. È la richiesta che i due parlamentari di Azione, il deputato Enrico Costa e il senatore Matteo Richetti, rivolgono al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili. In un’interrogazione, ricordano gli esponenti del partito di Calenda, “la tratta di accesso in territorio italiano Torino-Bussoleno è ferma dal febbraio 2019, da quando l’allora ministro Danilo Toninelli smantellò l’Osservatorio per l’asse ferroviario Torino-Lione, non rinnovando l’incarico al Commissario di Governo e richiese a Rfi, competente sulla tratta, di sospenderne la progettazione”.

Costa e Richetti ricordano anche che senza la realizzazione contestuale della tratta di accesso tra Italia e Francia, “l’intera linea Torino-Lione risulterebbe essere un’opera incompiuta, costringendo il tunnel di base a funzionare ad un terzo della sua potenziale capacità e rendendo l’investimento un improduttivo fallimento” e che “in assenza della tratta italiana, come detto, l’intero progetto sarebbe a rischio e il cofinanziamento comunitario risulterebbe impossibile”.

Per queste ragioni Costa e Richetti chiedono l’intervento del ministro Enrico Giovannini “per riavviare la progettazione da parte di Rfi ormai bloccata da oltre due anni e portare finalmente a compimento l’intero progetto, i cui lavori è previsto si concludano, dopo i ritardi di questi anni, non prima del 2032”.

print_icon