Embraco-Acc: sindacati Torino, a rischio progetto Italcomp

"Apprendiamo da fonti di stampa dell'interessamento di Nidec, azienda di Pordenone, per la Acc di Belluno, ma non per il progetto Italcomp. Le parole dell'ad di Nidec, Valter Taranzano, confermano la bontà del progetto Italcomp e l'interesse dei principali operatori a presidiare il mercato europeo con stabilimenti produttivi riallocati sul continente. Consideriamo tuttavia molto grave che da tale interessamento sia esclusa la ex Embraco, con i suoi 400 lavoratori altamente professionalizzati nel settore della componentistica per elettrodomestici". Lo affermano, in una nota, Fim, Fiom, Uilm e Uglm Torino. "Auspichiamo un intervento forte da parte del Governo e del ministero dello Sviluppo - dicono i sindacati torinesi - dai quali ci aspettiamo una marcata accelerazione nello sviluppo del progetto Italcomp, per dare reali prospettive occupazionali ai 400 lavoratori ex Embraco e ai 300 addetti di Acc. Entro fine maggio il progetto Italcomp deve essere avviato con la creazione della nuova società. In Europa abbiamo già subito, in termini di ricadute occupazionali e sociali, gli effetti delle strategie industriali applicate dai gruppi multinazionali dell'elettrodomestico, che nel recente passato non hanno mancato di avviare delocalizzazioni con l'unico obiettivo di abbattere i costi senza tenere in considerazione la responsabilità sociale che le imprese devono dimostrare ai lavoratori che impiegano e ai territori nei quali operano. Il caso ex Embraco e quello Acc ne sono, purtroppo, la dimostrazione più evidente. Per la creazione del polo Italcomp non c'è più tempo da perdere".

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