OPERE & OMISSIONI

Tante Asti-Cuneo al Nord, un'opera su tre è ferma

Rapporto sulle infrastrutture. Progetti che partono e rimangono in stand by sulla strada (impervia) del completamento: mancanza di risorse, burocrazia e dissidi politici i principali motivi dei rallentamenti. Il caso della famigerata autostrada, ma non solo - DOCUMENTO

Una volta era la Salerno-Reggio Calabria, ora anche nel settentrione d’Italia finire un’autostrada come una linea ferroviaria è diventata un’impresa. Un’opera infrastrutturale su tre, al Nord, è completamente ferma. Progetti che partono e che rimangono in panne sulla strada, impervia, del completamento.  È quanto emerge dal report dell’Osservatorio territoriale infrastrutture Nord giunto alla ventesima edizione. Nel 2020 su 68 progetti infrastrutturali monitorati in tutto il Nord Italia, 23 risultano completamente fermi (pari al 34%); 24 invece (35%) hanno avuto un avanzamento inferiore ai programmi e solamente 21 (31%) hanno soddisfatto le aspettative.

Tra le cause, oltre alla pandemia, si riscontra, secondo l’analisi dell’Osservatorio, il mancato finanziamento di molti progetti, come nel caso delle ferrovie di adduzione ai Tunnel svizzeri del Gottardo e del Loetchberg; la burocrazia legata alle procedure e ai processi decisionali, per esempio nelle opere di accessibilità ferroviaria e stradale a Malpensa; e il persistere di veti e indecisioni politiche su diversi progetti, come la Gronda di Genova e il collegamento stradale Vigevano-Malpensa. Sono invece proseguite secondo le aspettative le opere dove è stato forte il commitment politico come il tunnel ferroviario del Brennero e le tratte di alta velocità Brescia-Verona e Verona-Padova.  

Per quanto riguarda il Piemonte, il rapporto non evidenzia significativi ritardi sulla Torino-Lione, sia per le opere in corso sia per quelle in via di progettazione. Così come sono proseguiti i cantieri sul traforo del Frejus e sulla A4 Torino-Milano. Tasto dolente, ovviamente, è l’autostrada Asti-Cuneo, opera attesa da un trentennio: a fine 2020 sono stati avviati i cantieri per la realizzazione dell’ultimo tratto, da Cherasco ad Alba, che ne consentirà finalmente il completamento. Venendo al sistema dei nodi metropolitani, la ricerca evidenzia per Torino una situazione estremamente variegata: se sulle linee metropolitane 1 e 2 e sul completamento del passante ferroviario si sono registrati (lenti) passi in avanti, sono rimasti “del tutto fermi, invece, gli interventi che riguardano i grandi assi stradali (a partire dal nuovo corso Marche e dalla Tangenziale Est)”.

Dall’Osservatorio emerge come rimane “drammatica la mobilità del trasporto merci e in particolare dei trasporti eccezionali sulla rete stradale esistente”. Per quanto riguarda le opere di potenziamento dei grandi assi stradali si evidenzia un grave ritardo. Delle 15 opere monitorate, solamente il 20% sono proseguite secondo le aspettative, mentre il rimanente 80% ha visto avanzamenti inferiori alle attese o è rimasto fermo. Inoltre, risultano in sofferenza i nodi infrastrutturali delle città metropolitane del Nord. Sulle 26 opere monitorate, 22 (l’84%) non hanno avuto avanzamenti oppure hanno avuto avanzamenti inferiori a quelli previsti. Anche le opere delle reti Ten-T, che permettono all’Italia sia di rimanere agganciata ai grandi flussi europei sia di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità previsti dal Green Deal Europeo (ovvero trasferire il 75% delle merci trasportate su ferrovia), vanno avanti a rilento. Delle 15 opere riguardanti i grandi assi ferroviari, 6 sono avanzate secondo le aspettative (il 40%), mentre 7 (il 47%) sono rimaste sostanzialmente ferme e le altre hanno avuto avanzamenti inferiori alle attese.

“Completare le infrastrutture utili a connettere il Nord con il resto del Paese e con l’Europa è una responsabilità inderogabile – afferma il presidente dell’Unione industriale di Torino Giorgio Marsiaj –. Penso, ad esempio, alla urgente necessità di completare la progettazione della tratta nazionale della Tav, di cui ancora in questi ultimi giorni si sta discutendo”.

Qui il rapporto completo

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