ECONOMIA DOMESTICA

L'auto rimette in moto l'export

Piemonte tra le migliori regioni nei primi tre mesi dell'anno (+6,4%), vicino ai livelli pre-Covid. Mezzi di trasporto e metalli sugli scudi. Crisi profonda per tessile e abbigliamento

Anche l’export torna a crescere, assieme a tutti i principali indicatori economici. Nel primo trimestre del 2021 il valore delle esportazioni piemontesi di merci è stato di 11,4 miliardi, il 6,4 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando iniziava a farsi sentire l’effetto delle prime restrizioni dovute al diffondersi della pandemia. Nello stesso periodo, il valore delle importazioni di merci è aumentato del 6,7%, attestandosi a quota 8,2 miliardi di euro. Il saldo della bilancia commerciale si è confermato positivo per 3,2 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 3,1 miliardi di euro del I trimestre 2020.

La ripresa delle vendite oltre confine, accompagnata da indicatori positivi provenienti anche da produzione industriale e ordinativi, evidenzia un graduale recupero del tessuto produttivo piemontesi che va però letto alla luce del confronto con un anno, il 2020, che per tutti gi indicatori socioeconomici è stato negativo. Dal confronto delle esportazioni del primo trimestre 2021 con il primo trimestre 2019 (periodo pre-covid) emerge, infatti, ancora una flessione (-1,4%), sebbene di entità non elevata.

La crescita tendenziale è molto sostenuta per il Centro (+9,9%), superiore alla media nazionale per il Sud (+5,1%), più contenuta per il Nord-est (+4,5%) e il Nord-ovest (+2,2%), mentre le Isole registrano un’ampia contrazione delle vendite oltre confine (-6,8%). Il Piemonte evidenzia, quindi, una dinamica migliore rispetto alla media nazionale (+4,6%) e anche a quella ripartimentale. Confrontando, inoltre, il risultato con quello delle principali regioni esportatrici del Paese emerge come, anche in questo caso, la nostra regione superi, in termini di intensità di crescita, quanto segnato da Lombardia (+3,5%), Veneto (+4,9%) ed Emilia Romagna (+6,1%). Nonostante la Toscana, quinta regione per export, segni una crescita dell’11,7%, il Piemonte si conferma la quarta regione esportatrice, con una quota del 9,7% sul livello nazionale, incidenza analoga rispetto al 9,6% segnato nello stesso periodo dell’anno precedente.

La ripresa delle vendite piemontesi oltre confine riguarda, in questi primi tre mesi del 2021, la maggior parte dei settori di specializzazione. Unica eccezione è quella della filiera del tessile e abbigliamento, che mostra ancora un calo di forte entità (-15,7%). Appare stabile il risultato segnato dalla chimica (-0,2%), mentre crescono ad un ritmo inferiore a quello medio regionale la gomma-plastica (+2,9%) e il comparto alimentare (+1,7%). La meccanica mette a punto un recupero delle esportazioni dell’8% rispetto all’analogo periodo del 2020, superata in termini di intensità di crescita dai mezzi di trasporto (+16,7%) e dal settore dei metalli e dei prodotti in metallo (+19,1%). Tra i mezzi di trasporto va evidenziata la crescita dell’export di autoveicoli (+55%) e della componentistica autoveicolare (+9,5%), ancora in calo l’aerospaziale (-45,5%).

“Le nostre imprese stanno lavorando duramente per recuperare quanto perso durante i mesi dell’emergenza sanitaria: il nostro made in Italy e il nostro made in Piemonte non si sono lasciati scoraggiare e ora puntano sul loro saper fare. Il risultato di questo primo trimestre è superiore alla dinamica nazionale e dell’intero Nord-Ovest, ma non è purtroppo uniforme per tutti i settori merceologici e per tutte le province. Molto si deve ancora fare” commenta Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte.

Il bacino dell’Ue 27 ha attratto il 57,8% dell’export regionale, mentre il 42,2% si è diretto verso mercati extra-Ue 27. Complessivamente le esportazioni verso i mercati comunitari sono cresciute dell’8,7% rispetto allo stesso trimestre del 2020. I più importanti mercati dell’area per le merci piemontesi si confermano quello francese e quello tedesco, con quote rispettivamente pari a 14,8% e 14%. La ripresa delle esportazioni piemontesi verso questi due mercati è risultata particolarmente intensa nei primi tre mesi dell’anno e si è concretizzata in una crescita dell’11,1% verso la Francia e del 7,5% verso la Germania.

Superiore alla media totale anche la variazione delle esportazioni dirette in Spagna (+7,4%), nei Paesi Bassi (+12,6%) e in Austria (+7,7%). Le esportazioni verso i Paesi extra-Ue 27, a causa della flessione delle vendite sul mercato britannico (-11,5%), hanno registrato un incremento più modesto (+3,3%) rispetto a quello evidenziato per l’area comunitaria. Alla crescita del 2,9% delle vendite verso gli Usa segue quella del 2,2% registrata verso la Svizzera. Molto intensa la ripresa delle vendite in Cina (+35,0%) e in Brasile (+44,9%), ancora negativo il dato della Corea del Sud (-4,1%). A livello territoriale quasi tutte le province evidenziano dinamiche positive, eccetto Biella (-19,6%) - penalizzata dalla specializzazione tessile - e Novara (-2,7%). Le realtà che mostrano la crescita più elevata sono Asti (+12,9%) e Torino (+11,9%).

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