OPERE & OMISSIONI

Gavio perde la Torino-Piacenza,
lo Stato ci rimette un miliardo

Il Ministero dei Trasporti aggiudica al Consorzio italo-spagnolo Sis l'autostrada A21. Il colosso piemontese escluso dalla gara per un vizio formale: ma la sua offerta era economicamente superiore (e non di poco). E ora sfuma anche il completamento della tangenziale

Il Gruppo Gavio perde, almeno per ora, la gestione delle tratte autostradali A21 Torino-Piacenza, A5 Torino-Quincinetto, la Bretella di collegamento A4/A5 Ivrea-Santhià, la diramazione Torino-Pinerolo e il Sistema autostradale tangenziale torinese (Satt). Con l’aggiudicazione da parte del Ministero dei trasporti al Consorzio Stabile Sis, il gruppo italo-spagnolo controllato dalla torinese Inc della famiglia Dogliani, si chiude una delle più discusse e controverse gare pubbliche da quando è stato privatizzato il sistema autostradale.

Gavio, infatti, sono stati esclusi “per mancanza dei requisiti da parte della capofila concessionaria” perché la società capofila del raggruppamento che ha partecipato alla gara – la Salt, Società Autostrada Ligure Toscana, controllata dall’Astm – non aveva la qualifica di costruttore, qualifica che però avevano le altre società mandanti. Secondo una interpretazione restrittiva della norma, per questa ragione il gruppo Gavio è stato escluso dalla gara, nonostante un’offerta tecnica ed economica di gran lunga superiori rispetto all’altro concorrente. Così dopo aver vinto, in un primo momento la competizione, si è trovato fuori secondo un’interpretazione confermata anche dalle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che ne hanno approvato l’esclusione.

Gavio perde, dunque, ma a perdere è anche lo Stato e in particolare il territorio piemontese dal momento che l’offerta economica del gruppo guidato dai Dogliani è inferiore per una cifra intorno al miliardo di euro. Risorse che avrebbero potuto contribuire a una serie di investimenti, tra i quali il completamento dell’anello della tangenziale di Torino (la cosiddetta Tangenziale Est) secondo una proposta avanzata nelle settimane scorse dal deputato azzurro Carlo Giacometto. In una nota successiva al pronunciamento del Consiglio di Stato, il Gruppo Gavio aveva ribadito l’intenzione di operare “in tutte le sedi per far valere i nostri diritti”.

Il bando prevedeva che in caso di unica offerta valida l’amministrazione ne avrebbe dovuto valutare l’effettiva convenienza con riguardo all’obiettivo dell’interesse pubblico previsto dalla gara stessa. Dunque, il Ministero dei Trasporti – pur a fronte del pronunciamento dei giudici amministrativi in primo e secondo grado – avrebbe potuto annullare la gara visto l’ingente danno economico che rischia di subire. Il Mit, infatti, avrebbe potuto valutare l’effettiva convenienza pubblica della proposta tecnica ed economica avanza dal Consorzio Stabile Sis e decidere di rifare l’iter da capo. Così non è stato: in queste ore il direttore generale del Mit Felice Morisco ha firmato l’aggiudicazione definitiva.

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