VERSO IL VOTO

"Convincerò gli elettori grillini, ma con me tutti i riformisti"

Per il candidato sindaco Lo Russo prioritario è il dialogo con Italia Viva e Azione. L'appello di Boni per costituire una "terza gamba" liberale all'interno del centrosinistra di Torino. E sul M5s nessun accordo coi vertici ma dialogo con la base

Prima i riformisti poi gli elettori del Movimento 5 stelle. Sono ben definite le priorità nella road map di Stefano Lo Russo all’indomani delle primarie che l’hanno designato candidato sindaco di Torino. “Al momento Italia Viva e Azione sono fuori dal tavolo, ma io vorrei evitare che vadano col centrodestra, non sarebbe un bel segnale” ha spiegato chiaramente Lo Russo, ospite di Un giorno da pecora su Rai Radio 1. I partiti di Matteo Renzi e Carlo Calenda sono divisi al proprio interno tra chi sostiene la necessità di costituire un terzo polo (lo vorrebbero in particolare i seguaci dell’ex ministro, tra i quali però c’è il parlamentare Enrico Costa che guarda con maggiore interesse a Paolo Damilano), chi un canale col centrodestra l’ha già aperto (leggi la deputata renziana Silvia Fregolent) e chi, invece, spinge per un’alleanza organica nel centrosinistra (l’ex assessore comunale Claudio Lubatti, coordinatore regionale di Azione, e il presidente dell’VIII Circoscrizione Davide Ricca, di Italia Viva). Insomma, due partiti per tre posizioni diverse con un’infinità di sfumature in mezzo. Per questo Lo Russo si rivolge prioritariamente a loro: “Siccome è pericolosissimo il fatto che il candidato di centrodestra li prenda in coalizione – ha aggiunto – noi dobbiamo essere una casa accogliente per i riformisti”.

Un’area, quella a destra del Pd, in cui qualcosa potrebbe tornare a muoversi, dopo i contatti avvenuti tra gennaio e febbraio prima dell’indizione delle primarie. Lo dimostrano anche le parole di Igor Boni, candidato alle consultazioni del centrosinistra sostenuto da Più Europa e finito quarto al termine della conta. Il suo consiglio a Lo Russo è di “aggregare le forze liberal-democratiche e liberal-socialiste che devono essere rappresentate con una terza gamba all’interno della coalizione e che era anche un obiettivo della mia candidatura”. In realtà la candidatura di Boni alle primarie, sostengono i potenziali alleati, è stato proprio lo scoglio su cui si è arenata la trattativa per un percorso comune. Ora quel dialogo potrebbe riprendere e non è esclusa la nascita di una lista comune tra i tre partiti che invece vedono come fumo negli occhi una ipotetica alleanza con il M5s. Se mai dovesse nascere, una lista tra Italia Viva, Azione e Più Europa sarebbe la seconda potenziale formazione nata sull’onda delle primarie, assieme alla lista di Francesco Tresso che s’innesterà sul percorso intrapreso dal candidato civico giunto secondo alla conta di sabato e domenica.

Riguardo al rapporto con i pentastellati Lo Russo non ha tentennamenti: “Spero di conquistare anche gli elettori del Movimento 5 stelle, soprattutto quelli che sono rimasti delusi da questa esperienza amministrativa” dice. Ma nessun accordo con i vertici del partito, a partire dalla sindaca Chiara Appendino, che ha già chiarito come non intenda sottoscrivere nessun patto col Pd, anche in vista di un possibile ballottaggio. “Io sono convinto – conclude Lo Russo – che il giudizio sia non particolarmente positivo e noi abbiamo un progetto, che è quello del centrosinistra, e andiamo avanti su quel progetto”.

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