ECONOMIA DOMESTICA

Gigafactory, Torino spera ancora ma Stellantis non svela i piani

Ufficialmente la questione della fabbrica di batterie non è stata affrontata al tavolo sull'automotive convocato dal Governo. Il viceministro Pichetto molto cauto sulla collocazione a Mirafiori: "Non dipende da noi ma dalle strategie del gruppo"

Costruire auto elettriche in Italia, producendo altrove le batterie, “sarebbe come costruire la vasca dei pesci senz’acqua”. La metafora con cui traduce il concetto poco prima rappresentato ai vertici di Stellantis – “la presenza della Gigafactory in Italia è un aspetto fondamentale per il Governo” – il viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto la fa scivolare, tra un ragionamento e l’altro, ben sapendo che ne è il fulcro.

Al tavolo che con il ministro Giorgetti, il titolare del Lavoro Orlando e i sindacati avete avuto con i vertici del gruppo si parlato soprattutto di Melfi e poco dell’impianto per la produzione di batterie che molti danno, eccedendo in certezza, per scontato si realizzerà a Mirafiori, o a Scarmagno nell’ex comprensorio Olivetti. Deluso? 
“No. Non ci aspettavamo niente di più sulla Gigafactory”.

Però avete messo subito in chiaro il peso per l’Italia di questo impianto produttivo e, diciamo, l’auspicio del Governo.  
“Su questo non ci sono dubbi. Abbiamo detto con chiarezza che per il Governo la Gigafactory in Italia è determinante, loro ne hanno preso atto, ma il tema dell’incontro è stato essenzialmente Melfi”.

Impossibile ricavare un’opinione, farsi un’idea di cosa Stellantis abbia in mente per il sito dove produrre le batterie?
“Io sto al dato positivo emerso ovvero l’attestazione da parte del gruppo della strategicità del nostro Paese, insieme alla conferma degli impegni assunti in precedenza che vedono grandi investimenti, 5 miliardi, per raggiungere gli obiettivi dati, ovvero il passaggio all’elettrico con previsione del 38% della produzione entro il 2025 e il 70% nel 2030”.

Insomma, viceministro, il primo tavolo è andato bene?
“Assolutamente sì, è una tappa importante del percorso avviato per il futuro del comparto automotive, per supportare la transizione industriale verso una produzione ecologica, garantendo al contempo gli investimenti e i livelli occupazionali".

Alla vostra affermazione circa l’importanza fondamentale di avere in Italia la produzione di batterie, tuttavia, una risposta certa dalla delegazione guidata dal numero due per l'Europa Davide Mele non è arrivata.
“Come dicevo, non era nemmeno attesa. Non è stato detto sì, ma neppure no. Però il Governo ha affermato con chiarezza che per il Paese è determinante. Credo che se ne terrà in debito conto. Lo spero”. 

Semmai Stellantis deciderà di costruire la Gigafactory nel nostro Paese, la scelta di Torino sarebbe consequenziale? 
“Questo non lo so e forse potrebbe apparire azzardato sostenerlo. Dipenderà da quali elementi il gruppo prenderà in considerazione. Dipendesse da me non avrei dubbi, ma non sono io, non è il Governo a decidere”.

Nei mesi scorsi si è parlato della possibilità che per la costruzione di batterie possa essere scelta la Francia o la Germania, poi è comparsa anche la Spagna, adesso il Governo ha detto chiaramente che quell’impianto è considerato per l’Italia fondamentale. Il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ha detto di augurarsi che la Gigafactory possa essere realizzata a Melfi. Quando pensa si potrà conoscere la decisione di Stellantis? 
“Credo che una data importante sarà l’8 luglio quando sarà presentato il piano elettrico europeo”.

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