PALAZZO CHIGI

Il caso Torino nell'agenda di Draghi

Dopo lo schiaffo sulla Gigafactory e il contentino sull'intelligenza artificiale il premier risponde a Cirio: incontro prima della pausa estiva per discutere del futuro industriale del Piemonte e del suo capoluogo

La telefonata di Antonio Funiciello, capo staff di Mario Draghi, è arrivata proprio mentre il premier accoglieva gli azzurri di Roberto Mancini a Palazzo Chigi. Dall’altra parte del dispositivo il governatore del Piemonte Alberto Cirio, che dopo lo schiaffo ricevuto da Torino sulla Gigafactory di Stellantis (finita a Termoli) aveva scritto proprio a Draghi senza dissimulare la sua delusione e chiedendo un incontro urgente per discutere proprio del futuro industriale della regione e del suo capoluogo. “Vogliamo inserirci nelle politiche industriali di questo Paese e vogliamo capirle. Questo è anche il nostro governo e ci aspettiamo di essere coinvolti e interpellati nelle decisioni strategiche” aveva detto Cirio durante un convegno nel giorno della visita di Antonio Tajani.  

Il centro per l’intelligenza artificiale certo non può bastare a Torino, soprattutto per come alla fine è stato ridimensionato, circoscrivendolo solo ad automotive e aerospazio e riducendo la dotazione dagli 80 milioni iniziali a 20. Cirio, assieme a Chiara Appendino, imprese e sindacati, ha chiesto a Draghi un incontro per discutere proprio del futuro di un territorio che ha bisogno innanzitutto di investimenti per rilanciarsi e che potrà intercettare la ripresa solo “attraverso l’auto” sostiene Cirio. La rassicurazione di Palazzo Chigi è che l’incontro sarà prima della pausa estiva. Per quell’occasione, il governatore vorrebbe presentarsi dal premier non da solo, ma con una delegazione rappresentativa di tutte le forze politiche, del lavoro e dell’impresa legate a Torino e al Piemonte. In sostanza con tutti i firmatari della lettera inviata pochi giorni fa.

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