LA SACRA RUOTA

Dieselgate Francia, Fca Italia nei guai

Stellantis ha annunciato che la sua controllata è sotto indagine da parte del tribunale di Parigi con l'accusa di frode ai consumatori relativamente alla vendita di veicoli tra il 2014 e il 2017. L'azienda: "Tutto regolare", ma intanto deve versare una (piccola) cauzione

La filiale italiana dell’ex Fiat Chrysler, oggi confluita nel gruppo Stellantis, è finita nel mirino delle autorità giudiziarie francesi per il presunto coinvolgimento nel dieselgate. Si tratta del quinto costruttore a dover affrontare un procedimento giudiziario dopo Volkswagen, Renault, Peugeot e Citroën. In particolare, nell’ambito dell'inchiesta giudiziaria su diverse case automobilistiche iniziata nel 2016, Fca Italy “è stata messa sotto esame dal Tribunale Giudiziario di Parigi per accuse di frode ai consumatori, in merito alla vendita in Francia di veicoli diesel Euro 6 tra l'1 settembre 2014 e il 15 marzo 2017”.

La società torinese, nominata anche come témoin assisté (testimone materiale) in relazione alle accuse di intralcio alle funzioni di un ispettore della Dgccrf (la Direction générale de la Concurrence, de la Consommation et de la Répression des fraudes, ossia il reparto del ministero dell’Economia addetto alla lotta contro frodi e pratiche anticoncorrenziali) nel 2016 e 2017, dovrà effettuare, come da prassi nelle inchieste penali transalpine, una serie di versamenti: dovrà pagare una cauzione di 150 mila euro e dovrà fornire una garanzia bancaria di 200 mila euro dedicata al potenziale risarcimento di danni. Si tratta di cifre decisamente contenute rispetto a quanto imposto nelle scorse settimane agli altri costruttori posti sotto esame dal tribunale parigino: la Peugeot ha dovuto versare 40 milioni di euro tra cauzioni e fideiussioni bancarie, la Citroën 33 milioni, la Renault 80 milioni e la Volkswagen 70 milioni.

Da Torino hanno quindi sottolineato come “questo passaggio formale nell’indagine giudiziaria consentirà a Fca Italy di avere pieno accesso al fascicolo e le darà l’opportunità di difendersi da accuse che non sono ancora state valutate in contraddittorio. L’azienda crede fermamente che i suoi sistemi di controllo delle emissioni abbiano soddisfatto tutti i requisiti applicabili nei momenti pertinenti e attende con impazienza l’opportunità di dimostrarlo. Il gruppo Stellantis, costituito nel gennaio 2021, continuerà le politiche dei suoi predecessori e coopererà pienamente con il sistema giudiziario per risolvere rapidamente la questione”.

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