VERSO IL VOTO

Torino Domani è in pista, ma oggi è a caccia di candidati

Grandi progetti per il futuro nella lista nata sull'onda della corsa di Tresso alle primarie. Ma al momento mancano uomini e donne da far correre per il Comune e le Circoscrizioni. Casacci si sfila, Verri c'è

Una lista che ha l’ambizione di diventare molto di più. Un progetto politico di ampio respiro in grado di sopravvivere alla tornata elettorale per intercettare energie nuove attraverso una scuola di politica e, chissà, magari anche di comunicazione viste le tante risorse interne nel ramo. Almeno questo è il proposito dei promotori di Torino Domani, forza politica nata sull’onda della candidatura alle primarie di Francesco Tresso e che si presenterà alla contesa elettorale al fianco di Stefano Lo Russo: ma se i progetti per domani (appunto) non mancano, quel che scarseggia, oggi, sono i candidati. Impresa non semplice quella di mettere in piedi una lista anzi molte liste vista l'intenzione di presentarsi sia in Comune che nelle otto Circoscrizioni, soprattutto se uno spostamento indietro delle urne riducesse ulteriormente i tempi di gestazione.

Tra i (pochi) nomi pronti a correre spicca quello di Paolo Verri, manager della cultura, tra i principali sponsor di Tresso alla vigilia delle primarie e ora suo antagonista nella corsa per uno scranno in Sala Rossa. Già direttore del Salone del libro, numero uno di Torino 150 e del Piano strategico della città, Verri è ricordato anche come l’uomo dei gianduiotti, le strutture ideate da Giugiaro in occasione delle Olimpiadi e rimaste per anni ia marcire in piazza Solferino fino a essere finalmente rimosse nel 2013. Una sfida fratricida quella tra Tresso e Verri, dopo che il nome di quest’ultimo era stato in lizza per una presidenza di Circoscrizione. Idea evidentemente sfumata.

“Mai come ora chi si sente in grado di portare un valore aggiunto deve mettersi in gioco” sono state le parole di Verri. E per essere un progetto nato per “portare di nuovo la partecipazione al centro di una politica che deve essere aperta” stride l’annuncio di Max Casacci, chitarrista dei Subsonica e testimonial dell’impresa, che ha deciso di non correre in prima persona nonostante si senta – dice – “di rappresentare energie spontanee che hanno reso a lungo Torino al centro di una rete musicale europea con festival internazionali. Energie sempre più diffidenti nei confronti della politica” ma che “hanno tanta progettualità da spendere”. Chi rappresenterà tutto questo fermento non si sa ancora anche se, assicura Casacci, “lo stiamo cercando”.

Tra coloro che si candideranno per il momento ci sono l’ex consigliere comunale dell’era Castellani, Massimiliano Orlandi, Giuseppe Gattino già capo ufficio stampa del Toroc e poi direttore della comunicazione alla Juventus, l’avvocato Serena Dentico, Franceco Surano, dottorando al Politecnico, Tiziana Ciampolini, psicologa sociale che oggi dirige Snodi, agenzia di sviluppo per l'innovazione della Caritas. “Ci sono ancora candidati che hanno delle riserve da sciogliere” ammette Tresso che però assicura: “Presenteremo la lista per il Consiglio comunale e per tutte e otto le circoscrizioni”.

Presente anche Lo Russo che, dopo aver ascoltato sulla soglia della Sala minoranze di Palazzo civico la conferenza ha preso la parola: “Questo esperimento politico è quanto di più vitale e utile al centrosinistra possiamo tutti insieme dare. Una delle cose più brutte è vedere la politica con distanza, disagio e disaffezione; con operazioni come questa possiamo riagganciare i tanti delusi che si sono allontanati dal sistema politico”. Poi ha concluso: “Mi impegno a interpretare al massimo l’istanza di rinnovamento e inclusione civica che deve avere il centrosinistra come luogo in cui tutti insieme lavoriamo a un disegno strategico per Torino e a una dimensione valoriale che ci tiene insieme”.

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