FIANCO DESTR

Federazione Lega-Forza Italia, "una toppa peggio del buco"

Napoli, ora sotto l'ala di Toti, boccia l'ultima impresa di Salvini (assecondata da Berlusconi): "Un modo per nascondere le crepe sempre più visibili nei due partiti"

Pézo el tacòn del sbrégo”. Non a caso sceglie il veneto Osvaldo Napoli per spiegare senza troppi giri di parole cosa pensa del progetto di federare Lega e Forza Italia. Lo fa nella lingua del doge leghista Luca Zaia, sempre più distante, e non solo secondo i retroscena giornalistici, da Matteo Salvini e dalla sua linea politica, a metà tra piazza e governo, tra Claudio Borghi e Giancarlo Giorgetti. E chissà che l’ultimo colpo di coda (o di testa, secondo alcuni) del Capitano non sia dettato anche dalla necessità di stoppare quella fronda che ha in mente un nuovo contenitore dopo le amministrative, una sorta di Lega del Nord (ritorno al futuro?). E quella vecchia volpe di Napoli – che intanto ha trovato rifugio in Coraggio Italia di Giovanni Toti e di un altro veneto, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – ha fiutato l’aria: “Ancora dal fatale Papeete, Salvini ha assicurato che entro agosto vedrà la luce la federazione con Forza Italia. Tanta fretta, assecondata dal presidente Berlusconi, ha una sola spiegazione: nascondere le divisioni sempre più ampie nel centrodestra di governo e fra questo e Fratelli d’Italia. Per tacere delle crepe sempre più visibili nella Lega e in Forza Italia”.  

Due partiti in difficoltà seppur per motivi diversi. Da una parte Salvini è riuscito a garantire un cospicuo consenso elettorale al suo partito ma paga l’incapacità di dargli una fisionomia, una linea politica; dall’altra Forza Italia osserva con preoccupazione il crepuscolo del suo leader, senza il quale rischia una repentina implosione. “Come non mi stanco di ripetere dal momento della nascita del governo Draghi – prosegue Napoli – il panorama politico visto fino a oggi sarà radicalmente cambiato molto prima delle elezioni politiche del 2023. A Draghi va riconosciuto il merito di aver arrestato, senza proclami o dichiarazioni roboanti, le acque limacciose del populismo e del sovranismo come si vede anche da un rinnovato alfabeto della politica. Coraggio Italia si riconosce fino in fondo nell’azione dell’esecutivo, ma soprattutto siamo pronti a coglierne le conseguenze che non tarderanno a manifestarsi sul piano politico e parlamentare”.

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