Lite tra padroni

Dicono che… per un attimo la concordia istituzionale abbia vacillato. Ieri, chez Cirio, durante l’incontro sul dossier Piemonte da sottoporre al Governo, a mettere il peperoncino in una discussione che sembrava languire nel solito cahier de doléances ci hanno pensato Giorgio Marsiaj e Corrado Alberto. A scatenare il battibecco tra i due rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali torinesi – l’Unione industriale e l’Api – è il peso da assegnare alla filiera dell’automotive nel pacchetto di richieste da avanzare al ministro Giorgetti rispetto all’ipotizzato insediamento di uno stabilimento Intel. Una discussione piuttosto animata, combattuta da entrambi a colpi di migliaia di posti di lavoro – attuali, a rischio e presunti – da calcolare per assegnare la giusta priorità ai piani di investimento. “Va bene l’auto, ci mancherebbe, ma le 15mila assunzioni previste per la fabbrica di microchip ti fanno schifo?”, ha domandato Alberto facendo imbufalire Marsiaj che da storico fornitore Fiat (e ora di Stellantis) resta abbarbicato all’età delle bronzine e al mondo tradizionale della Sacra Ruota.

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