VERSO IL VOTO

Militanti a caccia di voti,
niente Festa dell'Unità

Il Pd di Torino rinuncia alla tradizionale kermesse di fine estate: "I volontari sono impegnati per le elezioni comunali tra banchetti e sezioni". Un calendario di incontri ridotti senza costine né birra, solo dibattiti. Atteso il segretario nazionale Letta

Non ci saranno costine ad arrostire sulla griglia, birra spillata sotto il tendone dei giovani, libri da sfogliare o musica da ascoltare: può sembrare un paradosso eppure proprio nell’anno delle elezioni a Torino, il Partito democratico rinuncia alla Festa dall’Unità. “A inizio settembre inizia la campagna elettorale, sarebbe troppo complicato” glissa il segretario della Federazione Mimmo Carretta. Chissà, forse proprio in vista delle urne – il 3 e 4 ottobre – la kermesse democratica poteva diventare un’occasione per serrare le fila, coinvolgere elettori e militanti, riannodare i fili di un discorso interrotto nel 2016, lanciare un segnale di ripresa dopo lo stop forzato dell'anno scorso a causa del Covid. Insomma, suonare la carica proprio da quei tendoni in cui, negli anni del Pci e del Pds, i dirigenti locali aprivano la stagione politica: affrontavano i vertici del Lingotto – memorabili i dibattiti con Cesare Annibaldi, storico braccio destro di Cesare Romiti – e dettavano l'agenda politica a sindaci e assessori, indipendentemente dal colore della giunta.

Questa volta, invece, il Pd ammaina la bandiera rossa e sventola quella bianca. “Troppo complicato” scuote la testa Carretta. “Qualcosa si farà ma senza la parte legata alla somministrazione” allarga le braccia il responsabile dell’Organizzazione Saverio Mazza costretto a barcamenarsi tra permessi per il suolo pubblico e liste elettorali mentre i più sono al mare. Così le elezioni alle porte da opportunità si trasformano in un ostacolo. I circoli e i volontari sono impegnati in campagna elettorale, la coperta è corta e se quelli che fino a un paio d’anni fa spillavano la birra e servivano al ristorante in quei giorni saranno a caccia di preferenze ai mercati ecco che organizzare la Festa dell’Unità diventa impossibile: “O facciamo la festa o teniamo aperte le sezioni” è la sintesi.

Le difficoltà sono le stesse di tante città: persino a Firenze e Livorno, città simbolo della rossa Toscana, la festa è finita, anzi per quest’anno non è mai iniziata, a Napoli si è svolta dal 22 al 25 luglio ed è arrivato anche Enrico Letta, Bologna non fa testo perché quest’anno ospita l’evento nazionale (con Giuseppe Conte ospite d’onore), mentre la Capitale ha tenuto duro con una dieci giorni dal titolo “Unità, Roma riparte” di scena il mese scorso. Insomma, si va in ordine sparso: c’è chi non molla chi si arrende al tempo che passa in un partito in cui tessere e soldi sono ormai ai minimi.

L’anno scorso, per ovviare alla pandemia, il Pd aveva organizzato una serie di dibattiti da remoto pubblicati sui social e organizzato qualche serata in diversi circoli della città. E quest’anno? “L’obiettivo – conclude Mazza – è di organizzare alcuni incontri ed eventi in accordo con il partito nazionale a cavallo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre”. Atteso anche l’arrivo di Letta. Di più ancora non si sa.

print_icon