UNIVERSITÀ

Politecnico, il rimpasto di Saracco

A metà mandato il rettore rivede la prima linea della sua squadra: salta la prorettrice Lombardi, al suo posto Montanaro. Giorni contati anche per il direttore generale. Declassata la prof Verga, Cantamessa new entry tra i delegati

“Care colleghe, cari colleghi…”. Inizia così la comunicazione con cui Guido Saracco annuncia il suo nuovo corso dopo aver deposto una parte della prima linea del Politecnico riplasmando la squadra che lo accompagnerà fino alla fine del suo mandato, previsto nel marzo del 2024, senza possibilità di un secondo giro. Una sorta di tagliando dopo i primi tre anni a capo dell’ateneo di corso Duca degli Abruzzi in cui il suo nome è stato a lungo il più accreditato per guidare un’alleanza Pd-M5s nella lunga corsa verso Palazzo Civico. Fino a quando non è stato lui stesso a tirarsi indietro.  

«Nelle sedute dello scorso luglio, il Consiglio di Amministrazione, con il parere favorevole espresso dal Senato Accademico, ha deliberato il documento programmatico “Polito4Impact: valutazioni di metà mandato e attualizzazione degli indirizzi strategici” nel quale sono evidenziate le traiettorie di sviluppo futuro da attuarsi nella seconda metà del mandato rettorale – si legge nella missiva inviata da Saracco agli ai prof del Politecnico –. In coerenza con tali traiettorie strategiche ho rivisto alcune delle Deleghe da attribuirsi nella seconda metà del mio mandato».

La prima a rimetterci le penne è la prorettrice Patrizia Lombardi, che vede così ridimensionarsi, assieme al suo ruolo, confinato ora a quello di vicerettrice con le deleghe non propriamente strategiche a Campus e Comunità sostenibili, anche le ambizioni di essere eletta lei a capo del Poli. Al suo posto la professoressa Laura Montanaro che era già stata numero due con Marco Gilli, salvo sbattere la porta prima della fine del mandato per divergenze sull’assegnazione dei contributi ai ricercatori. Ora viene ripescata da Saracco che ha deciso di cambiare anche il direttore generale non rinnovando l’incarico all’attuale numero uno della macchina amministrativa Ilaria Maria Adamo che scade il 13 settembre. Aperto il bando per il successore.  

Ma il rimpasto targato Saracco non si ferma qui. I vicerettori passano da sei a otto grazie alle modifiche dello statuto che consentono al rettore di poter sforare il tetto di sei imposto ai suoi predecessori. Oltre alla già citata professoressa Lombardi, assumono la carica i confermati Stefano Corgnati che abbandona la Ricerca per occuparsi di Politiche interne, Claudia De Giorgi  (Qualità, Welfare e Pari opportunità), Sebastiano Foti (Didattica), Giuliana Mattiazzo (Trasferimento tecnologico), Luca Settineri (Programmazione, Infrastrutture ed Edilizia). All’Internazionalizzazione salta la professoressa Francesca Verga, declassata a delegato del rettore per le Relazioni con Americhe e Africa, sostituita da David Chiaramonti. Infine la Ricerca, prima di Corgnati, finisce nelle mani di Matteo Sonza Reorda.

Confermati tutti i delegati seppur alcuni con responsabilità diverse rispetto a quelle assegnate tre anni fa. Michele Bonino si occuperà di relazioni con l’Oriente e la Cina, Carla Chiasserini dell’accompagnamento al lavoro e in generale delle attività relative agli ex allievi, lo spin doctor di Saracco Juan Carlos De Martin a Cultura e Comunicazione, Anita Tabacco a Trasparenza e Comunicazione interna, Roberto Zanino alle Reti universitarie internazionali. La new entry è Marco Cantamessa che sostituisce la neo prorettrice Montanaro alle Valutazioni strategiche.

Proseguono la loro opera di coordinamento della Commissione strategie per le Tecnologie dell’Informazione, del Masterplan e del Green Team rispettivamente Paolo Montuschi, Antonio De Rossi e Patrizia Lombardi. Nel nuovo organigramma figura anche Stefano Lo Russo, candidato a sindaco di Torino per il centrosinistra, cui viene prorogato fino al 31 ottobre l’incarico di referente per le relazioni con la Federazione Russa.

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