PALAZZO CIVICO

Ai milanesi il centro congressi di Torino

Il gruppo Fiera Milano gestirà la struttura che verrà realizzata nell'area ex Westinghouse: 5mila posti più sale espositive e un indotto di servizi per accogliere chi arriva. I lavori partiranno l'anno prossimo. Appendino: "Città sempre più attrattiva"

Il centro congressi che sorgerà nell’area ex Westinghouse di Torino sarà in mano a Fiera Milano. La società che nel capoluogo lombardo gestisce MiCo – Milano Convention Centre – il più grande centro congressi europeo, è stata ritenuta idonea a seguito di una gara condotta da Cbre, provider di servizi dedicati al real estate, che ha valutato le numerose candidature pervenute da tutti i principali player di settore e selezionato la società espositiva milanese.

“Siamo riusciti finalmente a sbloccare una situazione molto intricata, rimasta impantanata per anni ma fondamentale per il futuro della città – ha detto Chiara Appendino lunedì scorso dopo aver incontrato i vertici di Fiera Milano –: si tratta, infatti, di un investimento, privato, di oltre 50 milioni di euro. Torino è sempre più attrattiva”. Esulta la sindaca, per la quale finora Westinghouse voleva dire una condanna in primo grado per falso ideologico legata a una caparra versata quasi dieci anni fa da Ream come prelazione per quell’area. Un'area maledetta al centro di progetti di riqualificazione e gare pubbliche, ricorsi e inchieste che da un decennio turba il sonno di sindaci e assessori torinesi.

Torino è da sempre una delle realtà più attive sul territorio nazionale per quanto riguarda l’organizzazione di eventi e convegni. Il turismo congressuale rappresenta uno dei settori più importanti per la città.  Secondo i dati dell’Osservatorio italiano dei congressi e degli eventi elaborati da Federcongressi&eventi e Università Cattolica del Sacro Cuore, in epoca pre-Covid, nel 2019 sono stati oltre 1 milione i delegati sotto la Mole. Secondo i dati di Bankitalia, invece, chi è arrivato nel capoluogo piemontese per presenziare a un meeting o ad un congresso ha speso complessivamente circa 30 milioni di euro. Fiera Milano ha fiutato l’affare e ci si è buttata anche se resta da capire che ruolo avrà il nuovo centro congressi nel business plan di un gruppo che avrà tutto l’interesse a portare al MiCo gli eventi più blasonati. A chi ha sollevato questo dubbio sui social la sindaca ha risposto che “si tratta di una polemica di un provincialismo disarmante. È come lamentarsi degli investimenti di Mercato Centrale (fiorentini) o di Students Hotel (olandesi), Marriott in costruzione a Porta Susa (americani) o Rinascente (tailandesi). Torino è finalmente tornata ad attrarre investimenti.  Ma per qualcuno è difficile ammetterlo”.

La nuova struttura sarà dotata di una sala plenaria con capienza fino a 5mila posti oltre a sale complementari, aree espositive e a tutti i servizi necessari per accogliere convegni ed eventi di grandi dimensioni, sia dal mercato interno che estero. La riqualificazione e lo sviluppo complessivo dell’area dell’ex stabilimento prevedono anche l'apertura di un centro commerciale e la costruzione di un hotel.

L’inizio dei cantieri è in calendario per il prossimo anno mentre per il varo bisognerà aspettare il biennio 2024/25. “Questa operazione è in linea con quanto comunicato da Fiera Milano lo scorso febbraio: il consolidamento della leadership congressuale rappresenta una linea strategica per il futuro del nostro Gruppo – dice Luca Palermo, Group Ceo di Fiera Milano –. Grazie alla nostra esperienza nel segmento meeting, incentives, conferences and exhibitions e al nostro know-how universalmente riconosciuto nella gestione dei centri congressuali, siamo pronti ad esportare nella città di Torino un modello virtuoso che a Milano vale oltre 900 milioni di euro e rappresenta il 24% del turismo nella città meneghina. La gestione di un nuovo centro congressi contribuirà a rendere il capoluogo piemontese una delle principali destinazioni italiane per i grandi eventi”.

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