IN BALLO(TTAGGIO)

Salvini tira la volata a Damilano: "Occasione storica per Torino"

Comizio del leader della Lega davanti alle palazzine dell'ex Moi. Il leader della Lega è sicuro: "Se tanti torinesi andranno a votare vinciamo". E chiede un assessorato alla disabilità

“Sono assolutamente contento di dove siamo arrivati. Il ballottaggio è come essere ai calci rigore. La vittoria ce l’avremo lunedì pomeriggio. Io ci conto. Lo abbiamo dimostrato nella Regione Piemonte come gli uomini e le donne della Lega possono fare la differenza”. Matteo Salvini ostenta sicurezza per il risultato delle urne di domenica e lunedì prossimi. Sotto la Mole, davanti alle palazzine dell’ex Moi, per sostenere il rush finale di Paolo Damilano parla di “occasione storica, a Torino più che altrove”, giacché non abbiamo mai vinto in 70 anni. Essere qua a giocarci la partita è già motivo di orgoglio, ora manca un metro al traguardo. Al ballottaggio si confrontano due persone non 18 schieramenti, due idee di città. Io le chiavi di casa mia a Damilano le darei, perché da imprenditore ha dimostrato di creare lavoro e Torino ha bisogno di lavoro. Lo dico con rispetto degli altri. Ecco, quello che non mi piace di questa campagna elettorale è che a sinistra non chiedono i voti su quello che vorrebbero fare bensì chiedono i voti per arginare le destre, i fascisti, i nazisti. Noi – ha proseguito – guardiamo al futuro. La sicurezza non sta a destra e sinistra. Qui il derby è fra chi ha e chi non ha, fra i privilegiati e i dimenticati, qualche radical chic che ha interesse a che nulla cambi e i torinesi delle periferie che hanno fame di lavoro e di diritti. Se tanti torinesi votano, la vittoria è sicura. E spero che tanta gente che non ha votato al primo turno partecipi”. Per il leader della Lega, insomma, la vittoria è più probabile con un’alta affluenza.

Tra i suggerimenti che Salvini ha dato al suo candidato sindaco è quello di istituire, qualora eletto, un assessorato alla disabilità. Per l’ex ministro la tutela delle persone con disabilità deve venire prima di ambiente, green economy e cultura. Questioni che definisce “sacrosante”, ma meno importanti di uno sportello unico che “risponda a uomini e donne con disabilità perché non possono esserci cittadini di serie B”. Poi la solita bugia da politico consumato: “Non chiedo assessori non me ne frega niente, ma avere un manager che si occupi delle disabilità per me sarebbe un segnale importante”.

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