RETROSCENA

Il Sistema Alessandria punta al Pd per ipotecare Palazzo Rosso

Entrano nel vivo la partita congressuale. L'ex sindaca Rossa per spianare la strada alla candidatura a sindaco di Ravetti vuole Bressan alla guida del partito. Con la benedizione di Palenzona. Ma l'attuale segretario non molla e gioca la carta Abonante

Chi accompagnava chi varcando il portone di Confindustria Alessandria? Semplice visita di cortesia alla presidente dell’associazione datoriale mandrogna Laura Coppo quella della coppia dem, Otello Marilli, segretario provinciale del Pd, e Mauro Bressan, manager di lungo corso e candidato a guidare il partito cittadino con le elezioni comunali alle viste? Ah saperlo. 

Certo non è passata inosservata ad occhi attenti come mai dalle parti del Pd sulla sponda del Tanaro pochi giorni prima del congresso cittadino. Mica un’elezione come le altre quella in programma per domenica 7 novembre quando non certo una folla di iscritti al partito di Enrico Letta, suppergiù due centinaia, dovrà decidere a chi affidare la guida del Pd locale e, dunque, il timone per seguire la rotta verso la candidatura per cercare di impedire al leghista Gianfranco Cuttica di abitare da padrone di casa per altri cinque anni a Palazzo Rosso.

Tra piazza della Libertà sotto lo sguardo severo di Urbano Rattazzi e piazzetta della Lega (nomen omen nella città tra le prime, negli anni d’oro del Carroccio, ad essere conquistata) guardando sulla sponda sinistra circola con insistenza e non senza ragione il nome di Domenico “Mimmo” Ravetti come più che probabile avversario dell’attuale primo cittadino, baluardo dell’Alberto da Giussano Salvini style nella città del capogruppo a Montecitorio Riccardo Molinari.

L’ex capogruppo dem a Palazzo Lascaris, rieletto all’assemblea regionale non smentisce il battesimo a “Forlani del Pd” per l’indiscussa e non comune capacità di dire molto senza, quando occorre, svelare nulla. Ma ormai si sa, anche tra i banchi di via Alfieri, che Mimmo studia da sindaco. E dalla sua il riconfermato consigliere regionale, già sindaco di Castellazzo Bormida, ha quello che i detrattori, mutuando il lessico utilizzato a Torino negli anni di Piero Fassino (e non solo) definiscono il Sistema Alessandria. E chi, più di Bressan, manager di importanti aziende, esperto di logistica, già ai vertici della multiutility Amag durante la sindacatura di Rita Rossa, potrebbe dalla tolda di comando del Pd cittadino aiutare Ravetti nella scalata a Palazzo Rosso? Prima di salire i gradini dello scalone sul quale poco meno di cinque anni fa si incamminò il leghista Cuttica, attorniato pure da qualche figura un po’ troppo ingombrante che rimanda proprio alla partecipata appena citata, Ravetti deve però avere la guida del partito cittadino dalla sua.

L’attuale segretario, Rapisardo Antinucci, romano trapiantato sulla sponda del Tanaro, socialista, un passato da consigliere regionale del Lazio, deputato nella XV legislatura, a Strasburgo come europarlamentare subentrato a Nicola Zingaretti, ha in animo un altro candidato per il municipio. Si ripresenta a guidare il partito cittadino e da renziano non passato a Italia Viva, Antinucci non fa mistero di vedere come candidato ideale a sindaco del centrosinistra, nel segno del rinnovamento, Giorgio Abonante, attuale consigliere e in passato assessore con una spiccata attitudine ai conti, magari a scapito di una non sfavillante empatia e appeal da accalappiavoti. Esperienza amministrativa, puntigliosità e capacità di analisi e di visione sono le doti riconosciute al laureato in Scienze Politiche che l’area riformista del Pd mandrogno vede come papabile candidato. 

Una svolta generazionale che certo non emerge guardando al regista che opera sul fronte opposto, quello che lavora per dare la guida del partito a Bressan e favorire il tenativo di ascesa a Palazzo Rosso per Ravetti. L’evergreen Agostino Gatti, preistorici natali democristiani e indefessa passione per la politica e le poltrone (citofonare alla Fondazione Cr Alessandria), sta sul set del film dal finale ancora da scrivere e manovra da par suo per la produzione, ancora una volta, firmata da Fabrizio Palenzona.

Dietro le manovre per portare alla segreteria del partito cittadino Bressan e, di conserva, Ravetti verso Palazzo Rosso si staglia la non esile figura di Furbizio. Protagonisti, comparse e figuranti di scene già viste. Rita Rossa, sindaco dal 2012 al 2017 anno della reconquista leghista, insieme al riconosciuto serbatoio di voti dem che risponde al nome di Enrico Mazzoni (da lustri in consiglio comunale), al già citato Gatti e all’ex senatore, già tesoriere regionale del Pd, oggi componente del board di Scr, la società di committenza regionale, Daniele Borioli, sta sul fronte avverso rispetto al riformista Antinucci che a sua colta annovera tra i suoi, il predecessore Daniele ColorisVittoria Oneto e una nutrita schiera di piddini distanti e allergici a un’idea di restaurazione di quel che fu e che intende nuovamente essere un centro di potere nella città. Un sistema, appunto, che, negli anni novanta, passò da avere tutti i palazzi del potere che si affacciano sulla piazza (si sospettava pure del vescovado) dalla mano socialista di antica tradizione a quella leghista.

Per la Rossa, in caso di ascesa di Ravetti al piano nobile di Palazzo Rosso, si prospetterebbe una strada abbastanza in discesa verso uno scranno a Palazzo Lascaris. E anche questo pesa nei movimenti che avranno nell’elezione del nuovo segretario cittadino un passaggio importante.

Rumors danno in avvicinamento all’ex sindaco – figlia dell’indimenticato Angiolino, socialista di razza e presidente del consiglio regionale del Piemonte dopo aver guidato la provincia sempre con il basco nenniano in testa e il rigore unanimemente riconosciutogli – l’attuale vicepresidente della Fondazione Cr Alessandria Cesare Rossini, molto legato alle renziane Silvia Fregolent e Raffaella Paita

Insomma, il nodo sul futuro segretario cittadino del Pd si stringe e s’aggroviglia proprio sul nome del candidato sindaco. Antinucci con l’area riformista punta su Abonante, Bressan testa di ponte del Sistema Alessandria ombreggiato dalla pesante figura di Furbizio spiena la strada a Ravetti. Tra un paio di settimane, quando a benedire i lavori congressuali arriverà Enrico Borghi, il parlamentare dem più in vista e in ascesa a livello nazionale tra i piemontesi, si capirà quale strada prenderanno i dem per provare a tornare a Palazzo Rosso.

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